Fieri leoni impetuosamente
Nell’ovile irrompenti. A morte un solo
Non ne fuggì, chè sulla torma tutta 645Si slanciâr come fiamma a farne scempio,
E anch’ei Giasone indi v’accorse, aita
Portar bramando a quei che più d’aita
Non avean d’uopo. Eran bensì di lui
Desiderosi e tutti ad una insieme 650Sedettero a tener savia consulta
Su le vie del ritorno. Anco Medea
V’ebbe suo loco; e primo allor fra tutti
Queste parole proferì Pelêo:
Consiglio è mio, che mentre è notte ancora 655Montiamo in nave, e con l’oprar de’ remi
Facciam cammino in parte opposta a quella
Ove stanno i nimici. Alla dimane
Essi veggendo ogni avvenuta cosa,
Non saran, credo, in un pensier concordi, 660Che a inseguirne li spinga. Orbi del loro
Duce e signor, n’andran divisi e spersi
Per discordi pareri, e, spersi quelli,
Facil fia del ritorno a noi la via.
Tanto diss’egli, ed approvaron tutti 665Dell’Eácide il detto. In nave ascesi
S’incurvâr sopra i remi, e non fêr posa
Che all’Elèttride sacra isola giunti
Fûr, che al fiume Eridáno è più vicina.
I Colchi appena ebber la morte appresa 670Del lor sire, volean correr per tutto,