20Le conscie ancelle anco paventa: gli occhi
Le s’empiono di foco; un rombo orrendo
Negli orecchi le freme; ad ora ad ora,
La man mette alla gola; ad ora ad ora
Svellendosi i capelli, in suon lugubre 25Ùlula, geme; e morta allor sarebbe
Di suo voler, tosco inghiottendo, e scemi
I consigli di Giuno avrìa d’effetto,
Se la dea l’atterrito animo suo
Non induceva a via fuggirne insieme 30Co’ figliuoli di Frisso. In ciò fermata,
Senti il cuor dall’ambascia allevïarsi,
E dal sen tostamente versò tutti
I raccolti veleni in piccol’arca;
Indi il letto baciò; baciò le porte, 35E toccò le pareti, e delle chiome
Tronca una lunga ciocca, entro la stanza
Di sè lasciolla virginal ricordo
Alla madre, e con voce gemebonda:
Questi (disse) di me, questi partendo 40Miei capelli ti lascio, o madre mia:
Calciope, addio; tutta la casa, addio....
Deh perduto, o stranier, t’avesse il mare
Pria di giungere a Colco! Ella sì disse,
E dagli occhi versò lagrime molte; 45E come fuor del suo beato tetto
Va donzella, cui schiava un rio destino
Dalla patria divelle, e che non mai
Usa a fatiche, e nuova alla sventura,