1490Si tentâr l’uno l’altro; alfin d’insieme
Si spiccarono, e lieto a’ suoi compagni
E alla nave Giason ratto avviossi;
Essa alle ancelle. E queste incontro corsero
Tutte ad una; ma ella non s’accorse 1495Di lor presenza, perocchè di lei
Era alle nubi l’anima volata.
Co’ piè da impulso natural sospinti
Salse il celere cocchio: d’una mano
Le redini pigliò, pigliò con l’altra 1500La sferza acconcia a porre in corso i muli;
E quei traverso alla città per filo
La trassero alla reggia. È giunta appena,
E Calcìope ansïosa a domandarla
De’ figli suoi. Ma ne’ pensier di prima 1505Tutta ella assorta, nè parole udìa,
Nè rendeva risposta: s’assettò
Su sgabel basso a piè del letto, e nella
Sinistra mano declinò la gota,
E sotto alle palpebre umidi gli occhi 1510Avea di pianto in meditar qual rea
Opra guidar col suo consiglio imprese.
Giason, poi che raggiunto ebbe i compagni
Là ’ve lasciati aveali pria, con essi
Ragionando ogni cosa a parte a parte 1515Mosse allo stuolo degli eroi. Veduto
L’han quelli appena avvicinarsi, e accorrono
Ad abbracciarlo, a fargli inchieste; ed egli
Della vergine a tutti i saggi espose