Via per li colli, ove il nidor lontano
D’ecatombe la invita: a lei compagne
Seguon le Ninfe dell’Amnisia fonte 1155E l’altre delle selve e delle balze
D’acquee vene stillanti; e d’ogni parte
Col gannir della voce trepidante
Onor le fanno al suo passar le fiere:
Tal ne va quel corteggio, e rispettose 1160Le genti si ritraggono, evitando
Mirar nel volto la regal donzella.
Poi ch’essa fuor della cittade uscita,
Per li campi scorrendo al tempio è giunta,
Là dal rapido cocchio prestamente 1165Scese, e sì disse alle compagne: Oh amiche,
Un gran fallo io commisi. Io non pensai
Fra stranieri venir che intorno vanno
Per la nostra contrada. È di stupore
Tutta compresa la città, nè il passo 1170Quindi qua vòlto ha delle donne alcuna,
Che farvi han uso in ogni dì concorso.
Ma poichè noi venimmo, ed uom nessuno
Ne sopraggiunge, or via! col dolce canto
Lieto facciam, fin che n’è sazio, il cuore, 1175I bei fioretti in fra l’erbetta molle
Cogliendo; a casa indi farem ritorno,
E sì tornarvi con assai guadagno1
Potrete pur, sol che con me di questo
Convenir vi sia grato — Argo (e la stessa
↑Var. al v. 1177. E sì con util molto oggi tornarvi