780Genitor suo, ch’uopo era a lui gli astuti
Scansar della sua schiatta inganni ed arti,
E i moltiformi maleficii; ond’egli
Li mandò, desïanti anco il comando
Compier del padre, alle contrade Achee, 785Lungo viaggio. Alcun timor diss’egli
Non aver che le figlie o il figlio Absirto
Nulla ordiscan di reo, ma nella prole
Di Calcíope bensì questa di mali
Macchina elaborarsi. A’ cittadini 790Quindi imponea non sopportabil’ opra
Tumido d’ira, con minacce gravi
Comandando e la nave e d’essa ogni uomo
Vegliar così che non ne scampi alcuno.
Giunto Argo intanto al regio tetto, intorno 795Alla madre si pose ad esortarla
Con di tutti argomenti a far che implori
A soccorso Medea. Di ciò pensiero
Ben già fatto ella avea; ma la ritenne
Timor non fosse inconveniente e vano 800Lei pregar, cui la fiera ira del padre
Atterrìa forse, o s’ella cede a’ prieghi,
Le segrete opre sue sien poi scoperte.1
Metteo tregua in quel mentre un cupo sonno
All’affannato cuor della donzella 805Posante in letto; ed ecco a un tratto infausti
Sogni falsi agitarla, in gran tristezza
Già sommersa la mente. E pria le parve
↑Var. al v. 802. Tutte sien l’opre sue poi manifeste.