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156 argonautica.

     Venner co’ remi sospingendo il legno.
Eeta intanto a parlamento i Colchi
     Raccolti avea fuor di sua reggia in loco
     Alle adunanze usato, macchinando
     755Orrendi a’ Minii e tradimenti e danni;
     E asseverò che, poi che i tori avranno
     Di quell’uom fatto scempio, il qual la grave
     Impresa assunse, ei su boscoso monte
     Molta selva troncando, arder lor nave,
     760Entrovi tutti i naviganti, intende,
     Sì ch’esalino fuor dall’estuante
     Petto il superbo ingiurioso ardire
     Del tentar grandi cose. E disse, accolto
     Pur l’Eólide Frisso ei non avrebbe
     765Ben che assai ne ’l pregasse, e di pii sensi
     Fosse su tutti, e di bei modi adorno,
     Se Giove stesso a lui nunzio dal cielo
     Non mandava Mercurio a far che onesta
     Gli prestasse accoglienza; onde non fia
     770Che ladroni or venuti al suo reame
     Sien salvi a lungo, essi a cui sol talenta
     Stender la mano insù gli averi altrui,
     Congegnar fraudi, e de’ pastori invadere
     Furiosamente e disertar gli ovili.
     775Poi dicea che di Frisso i figli a parte
     Convenevole pena a lui daranno
     Del ritornarne in compagnia di genti
     Scellerate a rapirgli onore e scettro,
     Come già tempo inteso avea dal Sole,