695Ecate finamente insegnò l’arte
Di farmachi temprar quanti la terra,
Quanti l’acqua produce; ed ella attuta
L’ardor con essi del potente foco,
E de’ rapidi fiumi arresta il corso, 700E delle stelle e della sacra luna
Ferma le vie.... Di lei lungo il cammino
Nel tornar dalla reggia mi sovvenne,
Se la madre di noi, ch’è a lei sorella,
Süader la potesse a darne aita 705Nel gran cimento. Or s’anco a voi ciò piace,
Oggi stesso io là torno a farne prova.
Forse che fausta avrommi in ciò la sorte.
Tacque a tanto, e gli dei mandaron tosto
Del lor favore un segno. Una colomba 710Che trepidante uno sparvier fuggìa,
D’alto a cader venne a Giasone in grembo,
Mentre che lo sparviero insù l’aplustre
Della nave cascò. Mopso all’istante
Profeteggiando in questo dir proruppe: 715Amici, a voi questo segnal mandato
È dalla mente degli dei; nè meglio
Interpretar si può, che la donzella
Con preghiera doversi, e studio ed arte
A noi render propizia. E non avversa, 720Cred’io, sarà, se disse il ver Finéo,
Che starà da Ciprigna il tornar nostro.
Or ecco, il mite e caro augel di lei
S’è da morte sottratto. Oh ciò n’avvenga,