Non vi togliete, e fuor di questa terra 495Non ite ancor co’ tradimenti vostri,
Pria che in mal punto e l’aureo Vello e Frisso
Per voi si vegga? Eh non di Grecia insieme
Voi per lo Vello or ne venite a Colco,
Ma per lo scettro mio, per la regale 500Mia potestà. Che se toccato ancora
Voi non aveste l’ospital mia mensa,
Ben io le lingue e di ciascun mozzando
Ambe le man, via vi farei con soli
I piè tornar, sì che impediti foste 505Di tentar nuovo assalto: in sì reo modo
Mentiste ancora agl’immortali dei.
Così acerbo parlò. D’ira nel petto
S’enfiò d’Eaco il figliuolo, e ricambiargli
Volea fiere parole; ma il ritenne 510Giason, che primo a lui blando rispose:
Deh prendi, Eeta, il venir nostro in pace!
Noi nè alla tua città, nè alla tua reggia
A talento veniam, qual forse credi,
O per rea cupidigia. E chi vorrebbe 515Per acquisto stranier di tanto mare
Varcar la turgid’onda? Il mio destino
E il comando crudel d’empio tiranno
Qua m’han compulso. Il tuo favor concedi
A chi te n’ prega. Io per la Grecia tutta 520Porterò di te bella immortal fama;
E a renderti con l’armi anche siam presti
Di favor contraccambio, o sia che i fieri