Poi che il figlio d’Esone ha già nel Fasi 75Ferma la nave, e tutti son con esso
Quei che il sieguon del Vello alla conquista.
Presso è il momento della grande impresa,
E noi molta per tutti abbiam temenza,
E primamente per Giason, per lui 80Ch’io, se anco all’Orco navigasse a sciorre
Issïón colaggiù da’ ferrei lacci,
Salvo il farei per quanto è in me di possa,
Perchè Pelia non rida, a grave fato
Scampando, il reo che con superbo sprezzo 85Me d’ogni onor di sacrificii ha priva.
E già molto Giasone anco m’è caro
Fin d’allor che da caccia ei ritornando,
Alle gonfie correnti dell’Anauro
Scontrossi in me che de’ mortali in terra 90La giustizia esplorava. Eran di neve
Tutte bianche le falde e l’eminenti
Vette de’ monti, e di lor cime a valle
Voltolandosi giù con gran fracasso
Piombavano i torrenti; ed ei pietade 95Ebbe di me che preso avea sembianze
Di vecchia donna, e sovra le sue spalle
Togliendomi, di là da quelle rapide
Acque portommi. Indi in onor fu sempre
Appo me; nè la pena meritata 100Pelia a me pagherà, se tu non fai
Tornar salvo Giasone alle sue case.
Disse, e Ciprigna di stupor compresa