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120 argonautica.

     1525Vi fa correre il mare; e di voi stessi
     Il lignaggio ne dite, e il chiaro nome.
Argo compreso di dolor soggiunse:1
     Un Eòlide Frisso ad Ea venuto
     Esser di Grecia un dì, certo voi pure
     1530Già l’udiste, cred’io, Frisso che venne
     D’Eeta alla città su ’l dorso assiso
     D’un montone, a cui d’oro il vello fece
     Mercurio (e tale aurea sua pelle ancora
     Veder potreste); e per comando poi
     1535Dello stesso monton sacrificollo
     Al tutor de’ fuggenti eccelso Giove.2
     L’accolse Eeta in suo palagio, e caro
     L’ebbe sì, che Calcíope, una sua figlia,
     Sposa gli diè senza alcun dono averne;
     1540E di lor noi siam prole. Il vecchio Frisso
     Quivi a morte poi venne, e noi del padre
     Obbedendo al voler, tosto alla vòlta
     D’Orcómeno partimmo, il ricco avere
     A redar d’Atamante. E se di noi
     1545Saper brami anco i nomi, è Citissóro
     Questi, e Fronti quest’altro, e questi è Mela,
     Ed Argo alfin me chiamerete a nome.
Disse: e gli eroi dell’opportuno incontro
     Allegraronsi, e a lor meravigliando
     1550Si raccolsero intorno, e questi ad essi
     Volse Giason.convenïenti detti:

  1. Var. al v. 1527. Argo in suo turbamento a lui soggiunse:
  2. Var. al v. 1536. De’ profughi al tutor Saturnio Giove.