Entro a’ recessi dell’Almonia selva,
Quelle a lui partoria figlie di guerra 1330Desiderose. Ma d’Argeste ancora
Tornâr l’aure a spirar, mercè di Giove,1
E con prospero vento essi la curva
Spiaggia lasciâr, dove cingean già l’armi
Le Temiscirie Amazoni; chè tutte 1335Una sola città non le accogliea,
Ma per tribù divise in tre diverse
Regïoni avean sede. In Temiscira
Stavan coteste, a cui regina allora
Era Ippolita; ed altre abitatrici 1340Son di Licasto, e di Cadesa l’altre
Saettatrici esperte. Il dì che siegue
E la notte di poi venian dappresso
De’ Cálibi alla terra. Una tal gente
Nè suole i campi arar co’ buoi, nè alcuna 1345Util pianta allevar di dolce frutto,
Nè guidar greggi a rugiadosi paschi,
Ma scavando il terren sodo, di ferro
Producitor, vitto si merca, e mai
Non sorge aurora di fatiche immune 1350A lor di fumo e di fuligin nera
Sozzi mai sempre, e al lavor duro intesi.
Tosto poi, volteggiati intorno al capo
Di Giove Genetèo, scorron lunghesso
La Tibarenia terra, ove de’ parti