Spingeansi innanzi; e già delle cozzanti
Rupi il fracasso a lor ferìa gli orecchi,
E i lidi intorno ne rendean rimbombo.
Eufemo allor con la colomba in pugno 745Sorge, e va su la prora: i remiganti
Per comando di Tifi a doppia lena
Diêrsi a vogar, di trapassar fidando
Nella lor forza in fra que’ massi; ed ecco,
Allo svoltar d’un gomito, disgiunti 750(E fia l’ultima volta) a sè dinanzi1
Veggonli starsi. A quella vista l’animo
Si turbò ne’ lor petti: Eufemo al volo
Slanciò allor la colomba, e tutti ad una
Alzâr le teste a riguardar; per mezzo 755Volò quella a’ due scogli che l’un l’altro
Con gran fragor si raccozzâro; in alto
Saltò l’onda estuante in tal volume,
Che una nube parea; terribilmente
Rintronò il Ponto, e tutt’intorno il vasto 760Aere fremè, sotto i ronchiosi scogli
I cavi antri dal flutto ripercossi
Fêan dentro un cupo murmure, e dell’onde
Bianca la schiuma si sbattea su ’l lido;
E i ritrosi dell’acqua in giro volgersi 765Facean la nave. Al riserrarsi insieme
Le rupi Cianée l’ultime penne
Smozzicar della coda alla colomba;
Ma n’uscì salva. Alto di gioja un grido
↑Var. al v. 750. (Qual mai più non saranno) a sè dinanzi