Pagina:Apollonio Rodio - Gli Argonauti, Le Monnier, 1873.djvu/109


libro ii. 83

     Le correnti si versano dell’Ali;
     E presso a quel, ma minor fiume, al mare
     L’Iri si volve con sue bianche spume.
     495Grande un cubito poi sorge di terra,
     E la foce è colà del Termodonte,
     Che per late campagne trascorrendo,
     In un golfo tranquillo appresso al capo
     Temiscirèo poi cade. È la pianura
     500Là di Deante, e tre città vicine,
     Delle Amazoni stanza. Abitatrice
     Segue di poi d’un’aspra terra indoma
     La più di tutte miseranda gente
     De’ Calibi operosi, a cui del ferro
     505È commesso il lavoro. I Tibareni
     Ricchi d’agnelli han quivi presso albergo,
     Di là dal capo Genetéo che sorge
     Sacro a Giove Ospitale. A’ lor confini
     In selvoso paese a piè de’ monti
     510Entro torri di quercia i Mossineci
     Fanno soggiorno. Oltre passando, ad una
     Piana isola afferrate, ogni arte quivi
     Adoprando a cacciarne i sozzi augelli
     Infestanti con numero infinito1
     515Quelle sponde deserte. Ivi di Marte
     Un marmoreo delubro Antíope e Otrera,
     Amazoni regine, eresser quando
     Là poser campo. E là dal mare a voi
     Giovamento verrà grande, insperato;

  1. Var. al v. 514. In infinito numero infestanti