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CAPO I.


Condito1 Mirabile.

Composizione del condito mirabile.


Versa in vaso di bronzo quaranta once2 di vino e quindici parti di mele, perchè cuocendo il mele il vino si scemi. Scalda a fuoco lento di legna ben secche e diguazza con bastoncello finchè cuoce; che se leva il bollore, spruzza vino e fermalo; senzachè, a farlo posare, basta sottrargli il fuoco. Raffreddato che sia, riponilo al fuoco, e ciò per due e tre volte. Finalmente toltolo, nel dì vegnente lo schiuma. Quindi vi aggiungi quattro once di pepe3 trito, tre scropoli di mastice4, una dramma di malabatro5 ed altrettanto di zafferano6, cinque ossicelli torrefatti di dat-

  1. Condito, cioè vino condito.
  2. Nel ragguaglio fra i pesi antichi ed i moderni, io mi sono sempre attenuto all’opera del Beverini: Sintagma de ponderibus et mensuris antiquorum, 8. Neapoli 1719.
  3. Piper nigrum, Linneo. In tutto il libro, appongo una sola volta, per non cadere in vane ripetizioni, la denominazione sistematica del Linneo sì agli animali che ai vegetabili mentovati dall’autore. Mi attengo soltanto al Linneo, senza aggiungere sinonimie posteriori, locchè mi sarebbe stato anche facile, perchè in quest’opera mi è paruto inutile erudizione. E d’altronde la nomenclatura Linneana è, per così dire, volgare.
  4. La resina prodotta dalla pianta nominata dal Linneo Pistacia Lentiscus.
  5. Bene considerato ciò che dice Plinio intorno il folium, mi attengo al Bauhin: Pinax 4. Basileae 1671, e quindi ritengo che sieno le foglie della Cannella del Malabar, ossia del Laurus Cassia di Linneo. Il Mattioli, che spesso è critico assennato, in questo caso va tentennando, e crede il folium lo spiconardo, ma si è ingannato. Una peregrina definizione del folium, foglia, si trova nel Furlanetto. Ei dice: Folium, cioè gemma dell’albero. I naturalisti stupiranno, ma pure la è così.
  6. Crocus sativus Lin.