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SCU — 896 — SCU


Scudduriari. v. a. Contrario di avvolgere: svòlgere, storcere. || scudduriarisi per scantarisi V. || scudduriarisilla, fig. sbrigarsene. P. pass. scudduriatu: svolto.

Scuderìa. s. f. Stalla grande e un po’ addobbata all’uopo: scuderìa.

Scudu. V. scutu.

Scuetu. V. incuetu e simili.

Scuffari. v. a. Cavar dalla sporta. || Vuotar le gabbie: scuderìa. V. coffa. || scuffarisi, V. || sdillabbrarisi. || scuffarisilla: scamparsela.

Scùffia, Scùfia. s. f. Copertura del capo feminile, in varie guise: cuffia, scuffia. || Abbigliamento che tengon in capo le donne: cresta.

Scufiara. s. f. Donna che lavora le cuffie: scuffiara, e con voce più generale: crestaja.

Scufiazza. pegg. di cuffia: cuffiaccia.

Scufiedda, Scufietta. dim. Cuffietta. || Quella da notte, o da bambini: berrettino.

Scufina. s. f. T. art. La parte della vite dov’è il buco cogl’incavi dove incastrano le spire: madrevite. || Scuffina piatta con cui si appuntano i denti, e si spiana e ripulisce il pettine: pianetta.

Scufinari. v. intr. Votare il cofano. || att. Cavar dal cofano o conca la biancheria aspersa di ranno, o altra cosa simile: sconcare. || Inventare, ritrovare bubbole per piacevolezza o bizzarria: sballare, schiantar bubbole. || V. scuffari anco.

Scufinu. V. cappucciu.

Scufiuna, Scufiuni. accr. di scufia: cuffione, scuffione.

Scufizzu. V. schirpiuni. || V. anco surfizziu.

Scugghiari. v. a. Raccogliere a stento e minutamente: ribruscolare.

Scugghiari. v. a. Castrare. || – lu tunnu, levargli le interiora: sbuzzare.

Scugghiatu. add. Castrato: scoglionato.

Scugghiaturi. verb. m. Chi castra: castratore.

Scugghiazzu. pegg. di scogghiu: scogliaccio.

Scugghiceddu. dim. Scoglietto.

Scugghiera. s. f. Quantità, mucchio di scogli nudi: scogliera.

Scugghieri. s. m. T. mar. Barca sulla quale si trasportano grossi e pesanti cantoni di pietra ed altri massi, per fare e rafforzare le scogliere: puntone da scogliere (Pitrè).

Scugghitina. s. f. ll ribruscolare: ribruscolamento. || ogghiu di scugghitina, olio dalle olive cascate e non mature: olio onfacino.

Scùgghiu. V. scugghiatu.

Scugghiunari. v. a. Tagliare o cavare i testicoli: castrare, scoglionare, smaschiare. P. pass. scugghiunatu: castrato.

Scugghiusu. add. Pieno di scogli: scoglioso.

Scugliu. V. scugghiu, e così i simili.

Scugnanmentu. s. m. Allontanamento per forza di un oggetto dall’altro. || met. Esclusione di persona da un luogo.

Scugnari. v. a. Scostare, staccare. || Mandar via alcuno da un luogo, scacciare; scaciare, dare sfratto. || Spinger fuori. || – lu nasu, far uscire il sangue del naso per urto o simile. E scugnarisi lu nasu: smoccolarsi (Fanf. Voc. d. u. Tosc.). || scugnari lu mussu, romper il muso con qualche ceffata, o con qualche caduta. || intr. ass. scugnarisi, vale anco dar fuori sangue naturalmente da qualche parte come il naso ecc. || Scostarsi, allontanarsi: slontanarsi (da cuneo quasi dire scuneare, credo). || T. agr. Fare la zappa alle viti; zappare un terreno e ridurlo a monticciuoli.

Scugnatu. P. pass. di scugnari: scostato, smoccolato ecc. || sost. fari lu scugnatu, V. scugnari all’ultimo §.

Scugnu. V. scugnatu al § 2.

Scuitamentu. s. m. L’inquietare.

Scuitari. V. incuitari.

Scuitateddu. dim. di scuitatu.

Scuitatizzu. add. Alquanto inquietato.

Scuitatu. add. Inquietato. || Innamorato che è preso di chicchessia: bacato.

Scuitatuni. accr. di scuitatu.

Scuiteddu. V. incuiteddu, e così i simili.

Scujetu. V. incuetu.

Sculacchiatu. add. Senza culo.

Sculamentu. s. m. Lo scolare: scolamento.

Sculampullini, Sculampulluzzi. Per derisione si dice a’ sagrestani, non che a’ beoni.

Sculapasta. s. m. Vaso bucherato per far colare l’acqua dalla pasta o altro dietro la bollitura: scotitojo.

Scularazzu. pegg. di scularu: scolaraccio (Tommaseo D.).

Sculareddu. dim. Scolaretto, scolarino.

Sculari. v. intr. L’andar in giù a poco a poco che fa il liquido: scolare. || Esser tutto bagnato da pioggia, da sudore o altro in copia: grondare. || Detto del naso quando il moccio vien fuori: gocciolare, colare il naso. || E in generale cader un liquido a gocciole: gocciolare. || Leggiero stillare del liquido delle botti o di altri recipienti: gèmere. || V. culari. || att. Capovolger un vaso perchè si faccia uscire il liquido: sgocciolare. || Bere un bicchiere o altro sin in fondo: sgocciolare.

Scularicchiu. dim. e vilif. di scularu: scolaruccio.

Scularinatu. add. Dicesi a persona da nulla e degna di beffe: scopapollai, lavaceci.

Scularisca. s. f. Moltitudine di scolari: scolaresca.

Scularu. s. m. Chi va a scuola: scolare.

Sculastica. s. f. Specie di sopravvesta che indossavano i Gesuiti.

Sculàsticu. add. Di o da scuola: scolastico. || a la sculastica, posto avv., a mo’ degli scolari: alla scolastica.

Sculata. s. f. L’azione dello scolare, dello sgocciolare.

Sculatizzu. add. pegg. di sculatu.

Sculatu. add. Da gocciolare: scolato, gocciolato, sgocciolato, grondato. || Si dice a donna vestita senza gonne gonfiate: baco, lucignolo. || E da culu si dice a chi sia tanto magro che paja senza culo.

Sculatura. s. f. La materia scolata: scolatojo. || Rimasuglio di cose liquide: fondigliuolo. || met. Il fine, il termine di checchessia.

Sculaturedda. dim. di sculatura.

Sculatureddu. dim. di sculaturi.

Sculaturi. s. m. Luogo pendente pel quale scolano le cose liquide: scolatojo. || Vaso bucherato in cui si mette l’insalata o altro per iscuoterlo dall’acqua: scotitojo. || T. agr. V. gam-