Pagina:Antonino Traina - Nuovo vocabolario siciliano-italiano.pdf/885

SCA — 867 — SCA


co del pari, ma corto e tenace: frosone, frusone, Lexa coccothraustes L.

Scacciamentu. s. m. Lo schiacciare: schiacciamento.

Scaccianedda. V. scattiola.

Scacciànnuli. V. nnacari.

Scacciari. v. a. Rompere, infrangere con forza soverchiante: schiacciare, stiacciare. || intr. Cascar sotto i piedi del cavallo, sotto le ruote, o fra una pressa di persone: schiacciare. || Uccidere un insetto come mosca e simile: schiacciare. || scacciari l’occhi, far cenno cogli occhi: strizzar gli occhi. || – un jiditu ecc., chi gli rimane un dito o altro fra uscio e uscio o stretto altrimenti, dice: mi sono strizzato un dito, o mi son fatto un granchio a secco. || ass. Dar ad intendere: infinocchiare, imbubbolare. || chi vai scacciannu: che vai rinfrancescando! quando alcuno cerca infinocchiare, o darla a bere. || scacciari l’anca, indovinare: apporsi. || scacciarila fradicia, rimaner deluso, sbagliarsi: stiacciarla, dar in ciampanelle. || rifl. a. Rompersi, infrangersi: schiacciarsi. || fig. Scansare con accortezza fatica o briga: sbucciare, sgabellarsela. || Consumare il tempo senza far nulla: dondolarsela. || E anco male e svogliatamente fare checchessia: scarognare (intr.). || Prov. cadi la casa e mi scaccia, si dice a persona che sempre pone innanzi dubbi. P. pass. scacciatu: schiacciato.

Scacciata. s. f. Lo schiacciare: schiacciamento, schiacciatura. || Focaccia: schiacciata, stiacciata. || – d’occhi: strizzata d’occhio.

Scacciatedda. dim. di scacciata. || Schiacciatina. || Sorta di forma particolare di pesce. || manciari scacciateddi, fig. V. scacciari al § 9 e 10 || – d’occhi: strizzatina d’occhi.

Scacciateddu. dim. di scacciatu, piatto: schiacciatino (Tomm. D.).

Scacciatina. s. m. Schiacciamento: schiacciatura. || La disgrazia di essere schiacciato da un carro, da una carrozza ecc., o calpestato da un cavallo. || V. scacciata.

Scacciatu. add. Da schiacciare: schiacciato. || Piatto: schiacciato. || parrari scacciatu, con istrascico.

Scacciaturi. s. m. Strumento da schiacciare, da strignere: strettojo.

Scacciogni. V. chiacchiari.

Scacciu. s. m. Nome collettivo di frutte secche atte ad essere schiacciate, come noci, mandorle, nocciuole ecc.

Scacciuneddu. dim. di scacciuni.

Scacciuni. s. m. Mordimento, schiacciamento colla bocca, o con altro: stretta, morso, acciaccamento.

Scacciuniari. v. intr. Mangiar alcun poco, rosicchiare: dentecchiare. || intr. pass. V. scacciari al § 9 e 10.

Scacciuniusu. add. Chi sotto un pretesto o sotto un altro cerca di scansar fatica: sbuccione.

Scaccu. s. m. Uno di quel quaderletti dipinti o d’intarsio che si vedono l’uno accanto all’altro nelle insegne, nelle divise, negli scacchieri: scacco. || Quello in sui tessuti: scacco, dado. || T. agr. Spazio quadrato ove sta seminata una specie soltanto di checchessia: quadro. || scacchi, certo giuoco con alcuni pezzi o figure, sur una tavola o sacchi detta scacchiera: scacchi. || menzi scacchi, giuoco simile, ma con sole pedine: dama. || scaccu mattu, quando nel giuoco degli scacchi si vince, chiudendo l’adito al pezzo detto re: scacco matto o scaccomatto. || Onde fig., dari o aviri scaccu mattu, avere o fare danno, onta ecc.: dare, avere o ricevere scacco o lo scacco o scacco matto. || essiri ’nta lu scaccu di..., essere nel procinto, o nella probabilità di dover fare o dare || essiri fora di scaccu, esser fuori rischio. || a scaccu, o a scacchi, posto avv., dicesi di checchessia fatto a quadretti l’un accanto all’altro: a scacchi, a dadi. || scaccu, si dice anche alla quarta od ottava parte di un foglio: facciuola, scàccolo, quarto di foglio.

Scaccumattu. V. in scaccu.

Scaciuni. V. caciuni. || V. scusa.

Scaciunusu. add. Di debole complessione e salute: cagionoso, cagionevole.

Scadduzzamentu. s. m. L’ingollare. || Il prender su di sè un obbligo, un affare.

Scadduzzari. v. a. Mandar nel pozzo, inghiottire senza masticare avidamente: ingollare, ingozzare, scuffionare (Buscaino). || Prender sopra di sè un obbligo, un peso, un affare: accollare, sgobbare. P. pass. scadduzzatu: ingollato. || Accollato, sgobbato (da caddozzu).

Scadduzzaturi. V. sbarratozzi.

Scadenti. add. Dicesi della qualità di checchessia inferiore a un’altra, o che ha perduto: scadente.

Scadenza. s. f. T. comm. Termine del doversi pagare una cambiale: scadenza.

Scadenziariu. s. m. T. comm. Libro dove si registrano le scadenze.

Scadimentu. s. m. Lo scadere: scadimento.

Scàdiri. v. intr. Declinare, venire in peggiore stato: scadere. || Cessare, finire. || T. comm. Dicesi dello scorrer un tempo prefisso a un pagamento od a checchessia: scadere. P. pass. scadutu: scaduto.

Scaduta. s. f. Lo scadere. V. scadenza. || a la scaduta: alla fine.

Scafagghiuni. s. m. Il tronco, il ceppo del ciafaglione.

Scafarari e derivati. V. scalvarari. || Per scarificari V.

Scafari. V. scarfari.

Scafariri. V. scafarari.

Scafazzamentu. s. m. Lo schiacciare; lo spiaccicare.

Scafazzari. v. a. Dicesi di cosa morbida della quale premendola coi piedi o con altro si distende, e se ne fa come una paniccia: spiaccicare, abbiaccare, accofacciare, scofacciare. || Pestare, premere: pigiare || Disfare, ridurre come in pappa: spappolare, p. e. cervella che, appena tocche, si spappolano (Bellini). || rifl. a. Spappolarsi, spiaccicarsi. || Pigiarsi. (Da scofacciare: schiacciare a guisa di cofaccia o focaccia). P. pass. scafazzatu: spiaccicato.

Scafazzata. s. f. L’azione dello spiaccicare: spiaccicata.

Scafazzatedda. dim. Spiaccicatina (V. participiu).

Scafazzateddu, dim. di scafazzatu.