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Rusarieddu. dim. di rusariu.
Rusàriu. s. m. Recitamento di avemmarie e paternostri in numero particolare, ad onore di Maria ecc.: rosario. ||L’arnese che si tiene in mano per dir il rosario: corona, rosario.
Rusasi. s. f. Pietre o altre materie ponderose, che si legan alle reti per farle affondare.
Rusata. V. acquazzina. Più vicino al Fr. rosée.
Rusatu. add. Di rosa: rosato. || Varietà di pera odorosa e rossa. || meli rusatu, condito con essenza di rosa: mele rosato.
Rusca. (Mal.) V. linazza (forse da lisca?). || T. cald. Mescolanza di terra alluminosa o argillosa ed altro, con cui si spalmano i vasi di rame che poi si rinfocano: melletta. || V. vrusca.
Rusciaca. s. f. Usato più nel pl. rimasugli di frumento e paglia che rimane sull’aja: pagliuolo. || Que’ pezzi di canna e di legno appuntati, che servono agli agrimensori per segnare le battute di catena. (Antonino Romano Ragusa). || Per vesti o robe di poco valore: ciarpe (Gangi).
Ruscianeddu. dim. di ruscianu.
Ruscianu. add. Dicesi d’uomo di temperamento che abbonda di sangue: sanguigno.
Ruscu. V. spinapurci.
Ruseddu. s. f. T. bot. Frutice che nasce nei paesi caldi, di cui son molte specie: imbrentine, imbrentina, rimbrentana.
Rusellu. s. m. T. bot. Pianta di radice tuberosa. nera; stelo ramoso, peloso; foglie pelose sotto, intagliate, acute; fiori rossi. bianchi, gialli, inodori: rannùncolo, ranùncolo. Ranunculus asiaticus. L.
Rusetta. s. f. Gioja in cui i diamanti son disposti in giro a guisa di rosa; e dicesi di qualunque lavoro in tal guisa: rosetta. || T. bot. V. rusellu.
Rusicchia, Rusicedda. dim. di rosa: rosetta, rosellina.
Rusichinu. s. m. Strumento di ferro col quale si vanno rodendo i vetri per ridurli a voluto contorno: rosichino (Car. Voc. Met.), grisatojo, topo.
Rùsicu. s. m. Noja, tedio: rottorio, fastidio. V. rumpimentu. || Rumore ingrato che spiace all’orecchio: stridìo, strido.
Rusicuni. s. m. L’atto e l’effetto del mordere: morso. || accr. di rusicu.
Rusicusu. add. Che stride: strìdulo. || Nojoso.
Rusidda. V. rusicchia.
Rusignolu. s. m. T. zool. Piccolo uccello bruno rossigno sopra, bigio sotto; canta dolcemente: rusignuolo, usignuolo. Motacilla luscinia L.
Rusignulatu. add. Di uccello che canti a similitudine del rusignuolo.
Rusignuleddu. dim. Rusignuoletto.
Rusittedda. dim. di rusetta. || Per rusicchiaV.
Rusitu. s. m. Luogo pieno di rosai: roseto.
Ruspu. add. Delle monete di fresco coniate, che ancora non han perduto la prima loro ruvidezza: ruspo.
Russa. s. f. Male che viene al grano: rùggine.
Russàina, Russània. s. f. Malattia contagiosa, per lo più dei bambini, che fa coprir la pelle di macchie rosse: rosolìa.
Russastru. add. Che rosseggia: rossastro.
Russazzu. pegg. di russu: rossaccio.
Russeddu. s. m. T. zool. Grosso uccello acquatico, di collo, gambe e becco lungo, di piuma rossa fosca; testa nera con tre penne lunghe pendenti; volano a schiere, e soglionsi vedere nel tempo piovoso: ranocchiaja. Ardea purpurea L.
Russettu. s. m. Materia rossa con che le donne procurano di farsi colorite: rossetto, belletto. || Quel rosso naturale che adorna le gote. || E anco una pianta da cui si estrae un color rosso.
Russìa. s. f. Quel rosseggiamento che si vede delle volte nel cielo: rosso (s. m.).
Russiari, Russicari. V. arrussicari.
Russicateddu. add. dim. di russicatu da russicari. Alquanto arrossato.
Russiggiari. v. intr. Tener al rosso: rosseggiare.
Russignu. add. Che tende al rosso: rossigno.
Russinellu. s. m. È una specie di pidagna V.
Russiteddu. dim. di russu: rossino.
Russitteddu. dim. di russettu.
Russizza. s. f. L’esser rosso: rossezza. || Quando la r è pronunziata lieve sta per grussizza V.
Russu. s. m. Color noto: rosso. || – d’ovu, il torlo dell’uovo: rosso d’uovo. E fig. Dicesi di cosa pregevole nel suo genere. || pigghiarisi lu pinzeri di lu russu: gl’impacci del rosso. || Uomo di pelo rosso: rosso. Onde un pregiudizio dice russu, malignu, o, di malu pilu: rosso, mal pelo.
Russu. add. Di color rosso: rosso. || addivintari o farisi russu, di chi per vergogna o altro arrossisce: diventar rosso. || pilu russu, dicesi di crine, barba ecc. rossa: pelo rosso. || oh chi su russi, modo di gridare che fanno coloro che vendono poponi: fuoco! || russu comu la paparina, per paragone: rosso come lo sverzino. Sup. russissimu: rossissimo.
Russulana. s. f. e add. Sorta di grano gentile.
Russuliddu. add. Alquanto rosso: rossino, rossetto. || T. bot. Pianta. Crataegus coccinea L. || Così chiamansi da noi certi chericotti rosso vestiti.
Russura. V. russìa. || V. anco russizza. || Macchia rossa: rossura.
Russuredda. dim. di russura.
Russureddu. dim. di russuri: rossoretto.
Russuri. s. m. Indizio di vergogna che si manifesta coll’arrossire: rossore. || Vergogna: rossore. || omu senza russuri, che non sente vergogna: uomo senza faccia. || cu’ havi pocu russuri mai s’affrunta, è chiaro. || Prov. cu’ nun senti russuri, nun senti vastunati, la vergogna vale più d’ogni gastigo, e chi non ne ha, non è capace di migliorare: chi non teme sermone, non teme bastone.
Rusticamenti. avv. In modo rustico: rusticamente.
Rusticanu. add. Rustico: rusticano.
Rusticheddu. dim. di rusticu: rustichetto.
Rustichizza. s. f. Qualità rustica, zotichezza: rustichezza.
Rusticità, Rusticitati. s. f. Rustichezza: rusticità, rusticitade, rusticitate.
Rùsticu. add. Che appartiene alla villa, da contadino, rozzo: rùstico. || Ignorante: rustico. ||