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PUS — 785 — PUS


Pusedda. (Pasq.) s. f. Verginella, fanciulla: pulzella. || Idiotismo per pisedda V. (Più vicino al Fr. pucelle).

Puseddu. add. Schietto: puro. Forse tolta l’idea dalla pulcella, che è pura?

Puseddu. V. albergu. (Sp. aposento: alloggio).

Puseri. s. m. Dito grosso della mano e anco del piede: pollice. || Misura equivalente circa un centimetro e mezzo. (Fr. pouce: pollice, e poucier specie di ditale). || Per avanteri V.

Pusessu. s. m. Il possedere: possesso. || In pl. tutto ciò che uno possiede in beni stabili: possessi. || dari o pigghiari pusessu, mettere o mettersi in possessione: dare o pigliar possesso.

Pusiddu. dim. di pusu, piccolo polso. || Lista di tela che fa finimento a ciascuna manica della camicia: polsino. || V. pusìu.

Pusidduna. accr. di pusedda, pulzella avanzata in età: pulzellona.

Pusiddunazza. pegg. di pusidduna.

Pusillanimità. s. f. Debolezza d’animo: pusillanimità.

Pusillànimu. add. D’animo debole, timido: pusillànimo.

Pusintari. V. alluggiari, da pusentu V.

Pusinu. V. pusiddu al § 2.

Pusirazzu. pegg. di puseri. || V. avantirazzu.

Pusireddu. dim. Piccolo pollice.

Pusiruni. accr. di puseri.

Pusissioni. s. f. Il possedere, possesso: possessione. || Villa unita con più poderi: possessione. || dari o pigghiari pusissioni, dare o pigliar possesso: dare o entrar in possessione.

Pusissiunedda. dim. di pusissioni: possessioncella.

Pusissivamenti. avv. In modo possessivo: possessivamente.

Pusissivu. add. T. gram. Di certi aggettivi che dinotano possesso: possessivo.

Pusissòriu. add. T. leg. Di giudizio per cui si domanda il possesso di checchessia: possessòrio. || sost. Possesso esercitato da lungo tempo.

Pusissuri. verb. m. Che possiede: possessore.

Pusìu. add. Debole, fiacco: pusillo. || Bolsaggine.

Pusitura. V. positura.

Pusizzioni. V. posizzioni.

Puspòniri. V. posponiri.

Pussanza V. possanza.

Pussèdiri. V. pussidiri.

Pussenti. add. Che ha gran potere: possente. || Robusto della persona: aitante. || Dicesi anco del vino: possente. || avv. Possentemente.

Pussentimenti. avv. Con gran possanza: possentemente.

Pussessu. V. pusessu e seg.

Pussibbuli. V. possibbili.

Pussidenti. add. Che possiede: possidente. || sost. Colui che ha poderi e possessioni: possidente. || Prov. beati li pussidenti: è chiaro.

Pussidimentu. s. m. Il possedere, possesso: possedimento.

Pussidinteddu. dim. di pussidenti: possidentuccio.

Pussidiri. v. a. Aver in sua podestà o potere: possedère. || Contenere, esser fornito, detto di cosa: possedere. P. pass. pussidutu: posseduto.

Pussidituri –trici. verb. Chi o che possiede: posseditore –trice.

Pussiduta. s. f. Il possedere.

Pustedda, Pusteddu. V. pustula. || V. valora.

Pustema. s. f. Enfiatura putrefatta, tumore infiammatorio: postema.

Pusteri. s. m. Quegli che ha ricevitoria di lotto: prenditore.

Pusterna. V. grutta.

Pustiamentu. s. m. L’appostare: appostamento. || Agguato.

Pustiari. v. a. Osservar cautamente dove si ricoveri o sia riposto checchessia: appostare. || Spiare gli andamenti altrui: appostare. || Semplicemente osservar o corre il tempo: appostare. || Insidiare il nemico o la caccia per coglierlo alla sprovvista: agguatare. || Segnare di numeri o segni certi scritti in forma di catalogo onde facilitarne il ritrovamento. || Porre ordinatamente le biade o altro a filari. P. pass. pustiatu: appostato, agguatato ecc.

Pustiata. V. pustiamentu.

Pustiatu. s. m. Piantamento con ordinanza, di biade o altro, con piccola distanza l’una dell’altra, e si dice anche della terra seminata di biade in tal guisa.

Pustiaturi. verb. Che agguata o insidia: insidiatore.

Pusticciu. V. pustizzu.

Pusticeddu. dim. di postu: posticino.

Pustiddusu. add. Che ha la pelle segnata di bùtteri, di vajolo: butterato, vajolato.

Pustigghiuneddu. dim. di pustigghiuni.

Pustigghiuni. s. m. Guida de’ cavalli delle poste: postiglione. || Corriere particolare di alcuni paesi.

Pustilla. s. f. Quelle brevi parole che si mettono in margine a’ libri in dichiarazione del testo: postilla. || Aggiunta che si pone in margine di qualche scritto: aggiunzione. || Breve chiosa: postilla. || circari o truvari pustilli, ricorrer a pretesti poco fondati per trarsi di impaccio.

Pustillari. v. a. Far postille: postillare. || Accomodare, correggere o far delle giunte in uno scritto. P. pass. pustillatu: postillato.

Pustimari. V. impustimari.

Pustimazzioni. V. pustema.

Pustimedda. dim. di pustema (Spat.).

Pustirgari. V. postergari.

Pustizza. s. f. T. mar. La parte superiore del bastimento: posticcia.

Pustizzu. add. Di cosa che non è naturalmente al suo luogo, ma postavi dall’arte o dal caso: posticcio. || Fatto per modo di provvisione, e temporariamente: posticcio. || Finto, artefatto: posticcio. || In pl. T. mar. legni che vanno da un capo all’altro della barca, sopra i quali posan i remi: posticci (Pitrè).

Pustu. V. postu (in Noto).

Pùstula. s. f. Enfiatello che vien alla pelle, e si riempie di pus: pustola. || Ognuna di quelle cavità rimaste nel lavoro di getto, prodotto dalle bolle d’aria rimastive: pùlica, pùliga.

Pustura. s. f. Atteggiamento: postura. || Contegno grave: sostenutezza. Onde a pustura: in contegno, su di sè.