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si sappia. || passarisi la causa, appellare avanti ad un altro magistrato. || passari la fami e lu pitittu, annojarsi, perderne la voglia. || Prov. passa furia passa tuttu, qualunque ira poi passa. || passari a un esami, riuscirvi: passar ad un esame. || passi ddà, si dice ai cani per cacciarli: passa là. || Prov. tuttu passa, e prestu passa: tutto passa (e vi s’aggiunge per ischerzo fuorchè le cappelle de’ chiodi). || nun passari voschi unni cc’è lupi, nè ciumi unni cc’è buchi, i lupi ti mangiano, i buchi t’inghiottono.

Passarinu. V. passareddu.

Passarottu. Passero giovane o ancor di nido: passerotto.

Pàssaru. s. m. T. zool. Uccello noto, grigio, che ama far il nido nelle buche delle muraglie o anco sugli alberi: pàssere, pàssero, più comunemente si usa nel fem. pàssera. Fringilla domestica L. E noi più comunemente chiamiamola passaru sbirru o di canali. || – sulitariu, uccello più grosso, bruno, che abita solo, ne’ grandi edifizî: passera solitaria. Passer solitarius L. || – canariu. V. canariu. || Prov. passaru vecchiu nun trasi ’n gaggia, fig. per chi abbia esperienza.

Passascoddi. s. m. Pezzo di legno che usano i sarti per ispianare le cuciture (Fr. pasquaret).

Passata. s. f. Il passare: passata. || Transito: passata. || V. passu. || T. giuoc. Somma che si contribuisce da ciascuno e che va al vincitore: passata. E per giru V. || – di quasetti, quelle tante volte che il filo vien passato nei cardi, bacchette da calze, ecc.: passata. || – di vastunati, un carpiccio: una stropicciata (Rigutini ). || dari ’na passata, dar una lettura con prestezza: dar una scorsa. Vale anche pulire, spazzare: dar una spazzata. || a tutta passata o a tutti passati, posto avv., in tutto e per tutto, del tutto, affatto affatto: a tutta passata.

Passatacchi. s. m. T. calz. Lesina grossa pei tacchi: passatacchi (in Firenze).

Passatedda. dim. di passata: passatella, passatina.

Passateddu. dim. di passatu: passatello. || Un po’ stantìo: passetto.

Passatempu. s. m. Cosa che vedendola, udendola o facendola diverta od occupi il tempo: passatempo.

Passatina. V. passata.

Passatizzu. V. addimuratizzu. || Alquanto passo: passiccio.

Passatu. add. Da passare: passato. || Posto ass., tempo andato: passato. || Parlandosi di ricamo, è un punto particolare: passato, ripieno (An. Cat.). || Dicesi di uomo, carne, frutta ecc. che abbian perduto la prima freschezza: passato. || Per addimuratu V. || passatu di cuttura, fig., vecchio: passato. || T. gram. Uno de’ tempi, quello che indica ciò che fu: passato. || Si dice di colui che antecedentemente tenne l’ufficio, il grado ecc. || Prov. li così passati su comu li morti, in certe circostanze bisogna farla passata e badar all’avvenire, le cose passate non servono più al presente: acqua passata non macina più.

Passatuni. accr. di passatu.

Passatureddu. dim. di passaturi.

Passaturi. V. criveddu. || V. passaloru. || Succhiello grosso, per forare, il manico di esso si gira con ambo le mani: trivello. || Passaggio di un fiume ove l’acqua è bassa: guado. || Insidia tesa agli uccelli: passa (An. Cat.).

Passavroru. V. culabbrodu.

Passavuci. s. m. T. mar. Dicesi quando si vuol far sapere cosa a tutto l’equipaggio, facendo che i voganti di un banco lo dicano l’uno all’altro: passaparola (Pitrè). || Una tromba di latta per portar la voce a grandi distanze onde dar ordini: tromba parlante (Car. Voc. Met.).

Passavulanti. s. m. Sorta di dolciume di schiuma di zucchero e mandorle peste, tanto leggiero che quasi passi volando.

Passettu. s. m. Misura di due palmi: passetto di due palmi. || Tragitto o corridojetto ad uso di passare nelle case: àndito, passaggetto. || Quello spazio libero e non impacciato dove si può camminare nelle stalle: corsìa.

Passiamentu. (D. B.) Il passeggiare: passeggiamento.

Passiari. v. intr. Andare a pian passo per diporto: passeggiare. || att. Menar un cavallo a mano con passo lento: p. e. passeggiate il cavallo. || Ed il prender in collo un bambino che pianga, per lo più nella notte, e farlo riaddormentare in passeggiando. || passiari, ass., dicesi dei servitori e simili quando stanno senza impiego. P. pass. passiatu: passeggiato.

Passiata. s. f. L’azione del passeggiare: passeggiata. || Il passare e ripassare dinanzi la casa dell’amante: passeggiata.

Passiatedda. dim. di passiata: passeggiatella, passeggiatina.

Passiatina. V. passiata. || V. passiatura. || Il tempo in cui i servitori rimangono senza padrone.

Passiatuna. accr. di passiata: passeggiatona (Rigutini).

Passiatura. s. f. Quel grattamento che alcuni insetti lasciano sulla pelle dove passano: prurìggine.

Passiaturedda. dim. di passiatura.

Passiatureddu. dim. di passiaturi al § 2: viottolina.

Passiaturi. s. m. Chi o che passeggia: passeggiatore. || Via che si fa per li poderi con filari d’alberi o spalliere di verzura: viòttola, viale. || fari li passiaturi: stralciare (An. Cat.). || Fila di sassi in un rio, o altro argomento per passarlo a piede asciutto: passajuola, passatojo.

Passibbili. add. Atto a patire: passibile (Mort.).

Passibbilità. s. f. Qualità e stato di ciò, o di chi è passibile: passibilità.

Passiccà. Voce con cui si cacciano i cani: passa là, passa via.

Passiceddu. dim. di passu: passino.

Passiddà. V. passiccà.

Passiggiata. V. passiata. || Il luogo dove si passeggia: passeggio.

Passiggiatedda. dim. di passiggiata.

Passiggiu. s. f. Il passeggiare: passeggiata. || Luogo dove si va a passeggiare: passeggio, spasseggio.