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altrui nelle orecchie. || manciaricci l’oricchi, immaginarsi che altri parli di lui: sentirsi fischiare all’orecchio, fischiare o ronzare gli orecchi a uno. || veniri all’oricchia, venir a notizia: venir alle orecchie. || stari cull’oricchi a lu pinneddu, star intentissimo a sentire: star in orecchi, stare con gli orecchi levati o tesi. || stunari l’oricchi, venir a noja col cicalare: torre gli orecchi. || dari oricchia, porsi ad ascoltare, acconsentire: dar orecchio. || affilari l’oricchi, attentamente ascoltare: orecchiare. || bisogna sentiri cu tutti dui l’oricchi, cioè bisogna sentir il pro e il contro: a sentir una campana sola si giudica male.|| iri nta ’n’oricchia, far male, recar danno. || trasiri o mettiri un purci ’ntra ’n’oricchia, dire o ascoltare una cosa che tenga in confusione e dia da pensare: entrare o mettere una pulce in un orecchio. || gridari l’oricchi, dicesi del sentirvisi dentro alcun zufolamento o fischio: cornare gli orecchi. || stirari o tirari l’oricchi, riprendere col tirare l’orecchio: tirare gli orecchi. || aviri l’oricchi ’nfurrati di prisuttu, apparire o essere alquanto sordo: aver ceci negli orecchi. || aviri l’oricchi a panaru, sentire quel che torna conto. || pri ’n’oricchia ti trasi pri ’n’autra ti nesci, si dice di chi non voglia udire. || diri ’na cosa a l’oricchia, dirla in segreto: dire una cosa negli orecchi. || stupparisi l’oricchi, intender bene: sturarsi le orecchie.

Oricchiata. s. f. Colpo dato nell’orecchia: orecchiata.

Oricchiazza. pegg. di oricchia: orecchiaccio.

Oricchidduzza. dim. di oricchiedda.

Oricchiedda. s. f. Striscia di cuojo nella quale si mette la fibbia per affibbiare la scarpa: orecchiolo. || Quelle punte delle scarpe grosse a tre costure, ove sono i buchi per mettervi i nastri: becchetti. || Forellino che si fa in qualsiasi luogo della botte, ma specialmente nei fondi: spillo. || L’orecchio del cuore: orecchietta (Perez).

Oricchina. s. f. Que’ pendenti che si appiccano per lo più agli orecchi: orecchino.

Oricchinedda. dim. di oricchina.

Oricchiu. V. oricchia.

Oricchiuna. accr. di oricchia: orecchione.

Oricchiuni. accr. di oricchia: orecchione. || T. mil. Parte del baluardo: orecchione. || Parotide, malattia consistente nella infiammazione delle glandule sotto gli orecchi: orecchione.

Oricchiutu. add. Che ha grandi orecchie: orecchiuto.

Oricchiazza. dim. di oricchia: orecchietta.

Orientali. add. di orienti: orientale.

Orientalista. s. f. Uomo versato nelle lingue orientali: orientalista.

Orientari. v. a. T. mar. Dar alle vele conveniente disposizione perchè il vento spinga la nave in una determinata direzione: orientare (Car. Voc. Met.). || rifl. pron. Trovar il bandolo in una data cosa, intenderla: raccapezzarsi. P. pass. orientatu: orientato. || Raccapezzato.

Orienti. s. m. La parte dove nasce il sole: oriente.

Orìfici. s. m. Chi fa lavori d’arte in oro, argento: orèfice, òrafo.

Orifìciu. s. m. Apertura che serve per l’entrata e l’uscita dei fluidi, l’apertura stretta di alcuni vasi: orifìcio.

Origgi. s. m. Animale del genere dei cervi, simile al toro selvatico: orige.

Origginali. s. m. Scrittura, opera di pittura ecc. che è la prima ad esser fatta, che non è copia: originale. || Esempio autentico di alcuno strumento munito delle legali formalità. || Modello: esemplare, originale. || T. stamp. Il manoscritto che si dà a comporre: originale. || Uomo di cervello balzano: originale.

Origginali. add. D’origine, che ha origine: originale. || piccatu origginali, il peccato che fanno credere aver l’uomo ereditato da Adamo: peccato originale. Sup. origginalissimu: originalissimo.

Origginalità. s. f. La qualità di essere originale: originalità.

Origginalmenti. avv. Per origine: originalmente.

Origginari. v. a. Dar origine: originare. P. pass. origginatu: originato.

Origginariamenti. avv. In origine: originariamente.

Originàriu. add. Che ha origine: originàrio. || Originale: originario.

Orìggini. s. f. Nascimento, cominciamento: orìgine. || Prov. ogni cosa torna a la so origgini, è chiaro.

Orina. s. f. Escremento liquido che si scarica per l’uretra: orina, urina. || Prov. quannu l’orina si guasta lu malatu si conza, massima igienica popolare.

Orinari. v. intr. Mandar fuori l’orina: orinare. P. pass. orinatu: orinato.

Orinàriu. add. Appartenente ad orina, che provoca orina: orinario.

Orinata. s. f. Pisciata: orinata.

Òriu. s. m. Biada nota: orzo. Hordeum vulgare L. || – frusteri: orzo distico. Hordeum dysticon L. || – frumentu: orzo celeste. Hordeum vulgare nudum L. || fig. Bastonate: zombatura. E i Toscani minacciando alcuno dicono anche: aspetta, aspetta che ora ti do l’orzo io. || livari l’oriu, dicesi del levar il vitto o altro per gastigo: levar l’orzo o la biada. || scippari, abbuscari o aviri l’oriu, aver bastonate: toccarne. || chi cci manca oriu o pagghia?, detto risentito per indicar uno immeritatamente agiato. || Prov. di lu malu pagaturi o oriu o pagghia, bisogna contentarsi di quel che dà, per non perder tutto: dal mal pagatore o aceto o vin cercone. || lu troppu oriu sporta, gli agi o le morbidezze fanno degenerar in vizî. || livarisi coccia d’oriu, esservi piccola differenza: dàrsela, scattarci poco. || oriu strasiccu e lavuri bruciareddu: orzo molto secco e frumento a spiga, se no non si dee mietere. || l’oriu raru vi renni cu la spica, deve esser seminato rado: il grano rado non fa vergogna all’aja, dice il Toscano.

Oriunnu. add. Che prende origine: oriundo.

Oriusu. add. (Pasq.) Pieno d’orzo.

Orizzontali. add. Paralello al piano dell’orizzonte: orizzontale. Sup. orizzontalissimu: orizzontalissimo.

Orizzontalità. s. f. L’esser orizzontale: orizzontalità.