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NAS — 630 — NAT


nasca. || aviri nasu,esser avveduto, accorto: aver naso. nun aviri nasu, il contrario. || Prov. ogni nasu sta beni a la so facci, ogni cosa sta bene dove dev’essere. || ’ntra sta casa nun si cci po lassari lu nasu, poichè tutto si ruba: qui si ruberebbe l’uovo di sotto la gallina.

Nasunazzu. pegg. e accr. di nasu: nasaccio, nasorre.

Nasuneddu. dim. di nasuni.

Nasuni. accr. di nasu: nasone.

Nasuteddu. dim. di nasutu: nasutello.

Nasutu. add. Che ha gran naso: nasuto.

Nasuzzu. V. nasiddu.

Natali. s. m. Natività: Natale. || Antonomasticamente la nascita di Gesù Cristo, il 25 dicembre: natale. || Il donativo che si fa ai fanciulli in questa ricorrenza: ceppo. || Prov. natali cu lu suli (o cu li ciuri) e pasqua cu lu tizzuni, quando per natale è ancora state, l’inverno dura fin a Pasqua: chi fa il ceppo al sole, fa la Pasqua al fuoco.

Natali, add. Natìo: natale.

Natalisca. add. di spezie di fico: verdino.

Natalìzziu. add. Della nascita: natalìzio.

Natamentu. s. m. Il notare: nuotamento.

Natari. v. intr. Reggersi a galla, e andare così per l’acqua: notare, nuotare, natare. || Quando gli abiti son larghi diciamo ci natu: ci sbigoncio, o come scrisse Buonarr. il Giov.: ci disaccolo. || Prov. cu’ nata d’agustu nun mancia mustu, accenna al non doversi bagnare in agosto. P. pres. natanti: notante. P. pass. natatu: notato.

Natata. s. f. Il notare: notata, nuotatura, nuoto.

Natatedda. dim. di natata. Breve notata.

Natatina. V. natata.

Natatuna, accr. di natata.

Natatureddu. dim. di nataturi.

Nataturi –tura –trici. verb. Chi o che nota: notatore –trice.

Nàtica. s. f. Chiappa dell’uomo: nàtica.

Naticata. s. f. Colpo nelle natiche: sculacciata, sculaccione.

Naticatazza. pegg. di naticata.

Naticatedda. dim. Sculacciatina.

Naticatuna. accr. di naticata.

Naticazza. pegg. di natica: naticaccia.

Natìcchia. s. f. Pezzetto di legno o altro, forato e imperniato nel mezzo, che rigirandosi serra le imposte: nòttola. || Sorta di biscotti di simil forma. Gli aretini dicono: anticchia, per cui debbe esservi analogia d’origine.

Naticchiedda. dim. di naticchia: nottolino. || Si dice a ragazza grassoccia e vivace: tonfacchiotta.

Naticchiuna, Naticchiuni. accr. di naticchia.

Natichedda. dim. di natica: naticciuola, natichina.

Natichïari. v. intr. e intr. pass. fig. Perder tempo a bella posta: dondolarsi, badaluccare. || intr. pass. Dimenar il culo camminando: culeggiare, sculettare. || v. a. Dare sculacciate: sculacciare.

Natichïata. s. f. Il culeggiarsi. Il badaluccare.

Naticuna. accr. di natica.

Naticunedda. dim. di naticuna.

Naticuteddu. dim. di naticutu.

Naticutu. add. Di grosse natiche: naticuto.

Natìu. V. nativu.

Natività, Nativitati. s. f. Nascita, natale: natività, nativitade, nativitate.

Nativu. add. Che si ha fin dalla nascita: nativo. || Del luogo ove altri è nato: nativo. || Naturale: nativo.

Natti. (Pasq.) V. passiddà.

Natu. add. da nascere: nato. || Prov. essiricci natu e crisciutu, quand’uno fin da bambino è stato sempre in un luogo: esserci nato e allevato.

Natuni (A. Posto avv., notando: a nuoto.

Natura. s. f. Voce che abbraccia tutte le forme, l’essenza, le cagioni ecc. delle cose: natura. || Il mondo, l’universo: la natura. || L’ordine pel quale tutte le cose han principio, moto, incremento e fine: natura. || Gli effetti che risultano da un tal ordine: natura. || Le proprietà che un essere trasse dalla propria nascita, in opposizione a quelle di cui può andare debitore all’arte: natura. || Quella tendenza o impulso per cui l’uomo propende per le cose che giovano alla propria conservazione: natura || Quel lume nato coll’uomo, che lo rende capace di discernere il bene dal male: natura. || Complessione, temperamento: natura. || Genio, costume, usanza, stile, inclinazione: natura. || Per opposizione ad arte, dicesi delle produzioni naturali: natura. || Sorta, specie, razza: natura. || Proprietà, qualità, essenza particolare d’alcuna cosa: nostra. || Parte vergognosa della donna, e anche dell’uomo: natura. || L’aggregato delle forze esistenti nel corpo vivo: natura. || Modo di procedere: natura. || di natura, posto avv. naturalmente: di natura. || in natura, cioè non in danaro, ma in merce o frutto: in natura. || Prov. pri tantu variari natura è bedda: per troppo variar natura è bella. || cu’ è latru (o malu o altro) di natura, finu a la morti dura: ciò che è di natura sino alla morte dura. || cu’ di natura nasci, nijari nun pò: chi nasce a un modo non può fallire, o chi nasce mulo, bisogna che tiri calci. || ddu donu chi nni duna la natura, nni lu purtamu ’ntra la sapurtura, simile al precedente.

Naturali. s. m. Natura, proprietà ed essenza particolare d’alcuna cosa: naturale. || La figura o l’oggetto naturale dal quale l’artista cava l’opera sua, onde dipinger al naturale ecc. || Genio, costume, indole, inclinazione: natura.

Naturali. add. Di natura, secondo natura: naturale. || Bastardo, nato di congiunzione illegittima: naturale. || Semplice, senz’arte e sforzo: naturale. || farila naturali, far al naturale, rappresentare al naturale: naturaleggiare. || Aver l’arte di fingere: saper simulare. || Che si ha da natura: naturale. Sup. naturalissimu: naturalissimo.

Naturalissimamenti. avv. sup. Naturalissimamente.

Naturalista. s. m. Professore di cose naturali: naturalista.

Naturalità, Naturalitati. s. f. Naturalezza, qualità di ciò che è naturale: naturalità, naturalitade, naturalitate. || Diritto che si concede a uno straniero, per cui questi gode i diritti degl’indigeni: naturalità.