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MIR — 596 — MIR


Miragghia. V. midagghia.

Mirannu. add. Mirabile: mirando.

Mirari. v. intr. Affisar l’occhio per aggiustar il colpo al bersaglio: mirare. || Volger il pensiero a conseguir checchessia: mirare. P. pass. miratu: mirato.

Mircantari. V. mircantiari.

Mircantazzu. pegg. di mircanti.

Mircanteddu. dim. di mircanti.

Mircanti. s. m. Quegli che esercita la mercatura: mercante, mercatante. || Prov. mircanti e porcu vidilu mortu, allora si vede l’uno quanto è ricco, l’altro quanto è grosso || fari oricchi di mircanti, far le viste di non sentire: fare orecchie di mercante. || mircanti di vinu, poviru e mischinu, cattivo negozio, dice il prov. che sia il vino: mercante di vino, mercante poverino. || mircanti è cu’ accatta, e mircanti è cu’ vinni, tanto chi compera come chi vende, tutti due negoziano. E si dice pure, mircanti è cu’ perdi, e mircanti cu’ guadagna: tanto è mercante quello che perde, che quello che guadagna. || lu mircanti cu lu baratteri subbitu si juncinu, simili con simili || mircanti fallutu, è menzu arriccutu, poichè spesso falliscono dolosamente: fallire, far lire. || ogni mircanti parra di (o vanta) la sua mircanzia, ognuno parla del suo mestiere, e pensa all’utile suo: ognuno loda il proprio santo.

Mircantiari. v. intr. Far il mercante, trattare compera o vendita ecc.: mercanteggiare, mercatare, mercantare. || Stiracchiar il prezzo di checchessia: mercantare, squattrinare. P. pass. mircantatu: mercanteggiato, mercatato.

Mircantìbbili. add. Atto a trafficarsi: mercatabile, mercatèvole.

Mircanticchiu. dim. e vilif. di mircanti: mercantuzzo, mercatantuolo.

Mircantili. add. Da mircanti: mercantile.

Mircantiscu. add. Da mircanti: mercantesco. || a la mircantisca, posto avv. a modo di mercante: alla mercantesca.

Mircantissa. fem. di mircanti: mercantessa.

Mircantolu. dim. e vilif. di mircanti: mercatantuolo.

Mircantuleddu. dim. di mircantolu.

Mircantuni. accr. di mircanti: mercantone.

Mircantuzzu. dim. e vilif. Mercatantuzzo.

Mircanzia. s. f. Il mercatare: mercanzìa. || Roba, effetti che si mercatantano: mercanzia, mercatanzia. || Prov. cu’ fa la mircanzia chi nun canusci, li so’ dinari addiventanu muschi: chi fa mercanzia e non la conosce, i suoi danari diventan mosche. || mircanzia sarvata, furtuna aspetta: chi buon guadagno aspetta, non si stanca.

Mircanziari. V. mircantiari.

Mircanziedda. dim. di mircanzia: mercanziuola.

Mircanziuna. accr. di mircanzia.

Mircari. v. a. Contrassegnare importando: marchiare. || E nella Maremma Toscana, dice Tommasèo, il marchiare il gregge dicesi: mercare. || fig. Percuoter in modo da lasciar ferita o sfregio: sfregiare, maltire (Rigutini). || Ferire.

Mircateddu. dim. di mircatu, di prezzo basso.

Mircatu. add. da mircari: sfregiato: segnato. || Detto di derrate, di poco costo: a buon mercato, a buon patto, vile, vìlio, vìlia. Onde Villani dice: Dio può fare del caro vile, e del vile caro. || robba mircata: roba vilia, o a buon patto. || iri mircatu, essiri mircatu: andar a buon patto, esser vilio. || Prot. a lu mircatu pensacci (e a lu caru cridicci), le cose a buon mercato spesso non sono buone: a buona derrata pensaci.

Mircatu. s. m. Luogo dove si compra e vende; ma per lo più grasce e simili: mercato. || Trattato del prezzo della mercanzia: mercato. || Prod. lu bonu mircatu caccia li danari di la vurza, e lu bonu parrari leva lu cori di lu pettu: la buona derrata cava l’occhio al villano. || a bon mircatu, a basso prezzo: a buon mercato.

Mircatura. s. f. L’arte del mercatare: mercatura.

Mircazzu. pegg. di mercu.

Mircedi. V. mercedi.

Mirceri. s. m. Colui che vende oggetti di merceria: merciajo. Il merciajuolo è quegli che va girando attorno a vender le sue poche merci. (A. V. ital. si trova merciera per merciaja).

Mirchiceddu. dim. di mercu.

Mirciarìa e Mircirìa. s. f. La bottega ove si vendono cose minute attenenti al vestire come telerie, nastri, stringhe ecc: mercerìa.

Mircignanu. s. m. Palo di legno usato dai carbonai per tappare con pezzi di legno il buco della carbonaja. || È anco lo strumento da tirar la brace dal forno o altro: tirabrace (Ant. Romano-Ragusa).

Mircireddu. dim. di mirceri: merciaino.

Mirciriedda. dim. di mirciarìa.

Mirciricchiu. dim. e vilif. di mirceri: merciajuccio. || Merciajo di poche merci, che va attorno vendendole: merciajuolo.

Mircuni. accr. di mercu.

Mircuredda. s. f. T. bot. Pianta che nasce fra le viti, una specie della quale è nociva: mercorella. Mercurialis annua L.

Mìrcuri. V. mèrcuri. Idiotismo Sancataldese.

Mircuriali. add. Di mercurio: mercuriale. || Listino del prezzo corrente delle derrate (Bazan).

Mircùriu. V. mercuriu.

Mirè, Miremma. V. midè ecc.

Mirenna. s. f. Il mangiare che si fa tra il desinare e la cena: merenda. || Prov. sempri unu havi a sarvari pani pri mirenna, bisogna che si pensi sempre al futuro: onora il medico per un’altra volta.

Mirgulari. v. a. Guernire di merli: merlare. || V. mirguliari. P. pass. mirgulatu: merlato.

Mirgulata. s. f. Ordine di merli sopra la sommità delle mura: merlata.

Mirguliari. V. mirgulari. || Ritagliar il panno o altro a disegno: smerlare.

Mirguliatu. add. Di abito, panno ecc. di cui l’orlo sia ritagliato a disegno: smerlato. || s. m. Il lavoro che si fa smerlando: smerlo.

Mirgulidda. dim. di mèrgula.

Miriari. v. intr. Porsi o star all’ombra, al meriggio: meriggiare, meriare. || Prender aria fresca, vento: ventilarsi.

Mirindina. s. f. Il mangiar dopo cena: pusigno.

Mirìngulu, Mirinnulu. s. m. Globetto di cioccolata confettata.

Miritabbili. V. meritevuli.

Miritari. V. meritari.