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Milincianaru. s. m. Chi vende petronciani.
Milincianedda. dim. di milinciana.
Milincianuna. accr. di milinciana.
Milinfanti. s. m. cuscusu (V.) più minuto: semolino.
Milisca. add. Di una specie di zucca: zucca indiana. (Salv. Romano).
Militareddu. dim. di militari.
Militari. v. intr. Esercitar la milizia: militare. || Giovare, esser in favore, si dice delle ragioni che concorrono a rafforzare checchessia: militare. P. pres. militanti: militante. P. pass. militatu: militato.
Militari. s. m. Uomo della milizia: militare.
Militari, add. Di o da milizia: militare. || a la militari, posto avv. militarmente: alla militare.
Militaricchiu. dim. e vilif. di militari.
Militariscu. V. militari add.
Militarìsimu. s. m. L’universalità dei militari. || Spirito, costume militare.
Militàriu. V. militari s. m.
Militarmenti. avv. A usanza di soldati: militarmente.
Mìliti. s. m. Soldato, per lo più della Guardia nazionale: mìlite.
Miliunariu. add. Straricco: millionario, milionario.
Miliunca. Nella frase mi o ti sapi ’na miliunca, quando si vuol esprimere che una cosa ci è veramente piaciuta: mi pare uno zucchero da tre cotte. (L’origine è dal miele).
Miliuneddu. dim. di miliumi: milionetto.
Miliunèsimu. add. Una delle parti componenti il milione: milionèsimo.
Miliuni. s. m. Nome numerale, che vale mille migliaja: milione.
Milìzzia. s. f. Arte della guerra: milìzia. || Esercito di gente armata e disciplinata: milizia. || Prov. la milizzia ha stritta amicizzia cu la malizzia, che la malizia è dentro la milizia.
Milizziotu. s. m. Appartenente alla milizia, cittadina però: milite.
Millàfii. s. f. pl. Carezze eccedenti ed affettate: lèzii, moine, fichi, billi, svènie.
Millanta. s. f. Vale mille, ma s’usa per indicare gran quantità indeterminata: millanta.
Millantamentu. s. m. Il millantare: millantamento.
Millantari. v. a. Magnificare, esagerar il merito: millantare. || intr. pron. Vanagloriarsi, vantarsi: millantarsi. P. pass. millantatu: millantato.
Millantarìa. s. f. Il millantarsi, millanto: millanterìa.
Millantata. s. f. Il millantare.
Millantaturazzu. pegg. di millantaturi.
Millantatureddu. dim. di millantaturi.
Millantatturi –tura –trici. verb. Chi o che millanta: millantatore –trice.
Millèsimu. s. m. La millesima parte: millèsimo. || La data: millesimo. || add. ordinativo di mille: millesimo.
Milli. s. m. Nome numerale, che vale dieci centinaja: mille. || Grande quantità indeterminata: mille. || a milli a milli, a migliaja: a mille a mille. || pariri mill’anni, attender con ansietà grande: parer mille anni. || mill’anni, augurio che si dà a chi starnuta: viva.
Millicuccu. V. càccamu.
Milliciuri, Millifiuri. s. m. Acqua od olio distillato dallo sterco di vacca: millefiori. || Sorta di tabacco: millefiori.
Millifogghi. s. f. T. bot. Pianta di stelo scanalato, un po’ peloso; foglie dentate, lisce; fiori bianchi o alquanto rossi: mille foglie. Achillea millefolium L.
Millipedi. V. purcidduzzu di s. Antoni.
Millittuni. s. m. Pollone spiccato dal ceppo della pianta, per trapiantarsi: piantone.
Milòcchiu. V. vrachi di cucca: vilucchio.
Miloccu. s. m. Miele liquido; e anco vino dolce. (Pasq. dice che la terminazione in occu, aggiunta alla voce meli, è dalla forma gr. άκιον). || Vino guasto: cercone.
Milordu. s. m. Voce inglese, s’usa per esprimere un ricco e gran signore: milorde.
Miludìa. V. melodìa.
Miluni. V. muluni.
Milurdicchiu, Milurdinu. dim. di milordu, giovane ben messo: milordino.
Miluzzeddu. dim. di miluzzu: birichinello, cecino.
Miluzzu. s. m. Si dice a persona, per lo più a ragazzo, astuto, vivace e prosuntuoso: pepino, birichino, frùzzico (Fanf. Voc. d. u. Tosc.).
Mimarìa. s. f. Imitazione: mìmesi.
Mimbriceddu. dim. di membru: membretto, membrolino.
Mimbruni. accr. di membru: membrone.
Mimbruteddu. dim. di mimbrutu.
Mimbrutu. V. membrutu.
Mimbruzzu. dim. Membrolino.
Mimèticu. add. Imitatorio: mimètico.
Mimì. V. scufiedda.
Mìmica. s. f. L’arte de’ mimi, l’arte di rappresentare: mìmica.
Mìmicu. add. Da mimo, comico: mìmico.
Mimu. s. m. Comico: mimo.
Mimurannu. V. memorannu.
Mimusa arboria. s. f. T. bot. Pianta: mimosa. Mimosa jubrissin.
Mina. s. f. Quel cavo in cui si mette la polvere, e si fa sparare per disunire checchessia: mina. || Per miniera. || sbintari la mina, mandare a vuoto la mina con una contromina: sventare; e si dice fig. del far andar a vuoto un negozio: sventare. || di menza mina, si dice per dilegio: dappoco. || Condotto sotterraneo attraverso il letto di un fiume: mina. Onde aviri chiù mini di ciumi tortu, essere raggiratore. || Quella quantità di ulive che s’infrange in una volta: infrantojata.
Minaccia. s. f. Il minacciare: minaccia.
Minacciari. V. amminazzari. || In senso fig. far prevedere cosa cattiva: minacciare.
Minacciusamenti. avv. In modo minaccioso: minacciosamente.
Minacciusu. add. Minaccevole: minaccioso.
Minagra. V. partiggiana. (Mal.).
Minàiti. s. f. Sorta di rete da acciughe: manaide (Zan. Voc. Met.). || S’usa in pl. per significare lezî, carezze: dàddoli, fichi.
Minapòlu. s. m. Corruzione della voce monopolio, ma usata in senso di: furberìa, trafurellerìa. E anche per: tradimento.
Minari. v. a. Far mina: minare. || intr. Soffiare e dicesi di vento ecc. || minar un pugnu, darlo: