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nolu, quella bianca. || – ’n frasca, quella nera. || campari di meli e manna, con ogni agio: starsene a vita scelta (Nerucci). || Si dice in generale per cibo squisito: manna. || Fastello di paglia, biada, fieno ecc.: manna. || Manatella di lino pettinato o che si sta pettinando: mannello, pennecchio. || manna a lu cori!, esclamazione per dire cosa dolce al cuore.

Mannàggia. s. f. Esclamazione e imprecazione: malannàggia, malann’aggia.

Mannaja. V. mannaggia. || V. mannara.

Mannamentu. s. m. Divisione amministrativa di Italia: mandamento.

Mannara. s. f. Quel coltello che usa il boia a tagliar la testa: mannaja. || Quella parte delle chiavi, che serve ad aprire le serrature: ingegno. || Scure: mannaja.

Mannaredda. dim. di mannara: mannajetta.

Mannari. v. a. Inviare, comandar che si vada: mandare. || Concedere, ordinare: mandare. || Cacciar via: mandare. || Donare, regalare: mandar un presente. || Vibrare, scagliare: mandare. || Imprecare, desiderare imprecando: mandare. || – un bannu, bandire, pubblicare: mandare un bando. || – ad effettu, effettuare: mandar ad effetto. || lu signuri ti la manna bona, Iddio ti aiuti; ovvero non t’avvenga del male; si dice quando si teme qualche guajo: Iddio te la mandi buona || mannari a memoria, mettersi a mente: mandar alla memoria. || – a funnu, sommerger una nave: mandar a fondo. || – d’Erodi a Pilatu, mandar alcuno da una persona ad un’altra, senza concluder nulla: mandar da Erode a Pilato. || mannari per unu, mandarlo a chiamare, a cercare: mandar per uno. || – per una cosa, mandar a pigliarla: mandar per una cosa. || – in Emmaussu, mandar in malora: mandar in Emaus. || – a ddu paisi o a pigghialla ’n c.... e simili sozzi modi di dire, per significare mandar in malora: mandar a quel paese, mandare a farsi strandecherre; onde minacciando si dice: ti ci mando. || Quando alcuno ci dice cosa anco spiacevole sul viso e senza riguardi, si usa il modo: non te lo mando a dire, sai. || Prov. cu’ voli anna, e cu nun voli manna, si dice di coloro che non fan da sè gli affari loro: chi vuol vada, chi non vuole mandi. P. pass. mannatu: mandato.

Mannarinu. V. mandarinu.

Mannaru. add. Si dice di un lupo, come aggiunto immaginario: mannaro, lupo mannaro.

Mannata s. f. Il mandare: mandata. || Quel moto di passaggio che si fa far alla spola a traverso dell’ordito: mandata (Car. Voc. Met.).

Mannatàriu. s. m. Colui che per mandamento d’altri fa alcuna cosa, si piglia in cattivo senso: mandatàrio.

Mannatedda. dim. di mannata.

Mannatu. s. m. Procura, commissione, ordine: mandato. || Polizza che ordina al cassiere di pagar una data somma: mandato.

Mannettu. s. m. In gergo di zingaro vale: pane.

Mannicedda. s. f. (Spat.). Piccolo lucignolo: lucignoletto.

Mannira. V. mandra.

Manniricedda. dim. di mannira. || E per similitudine, T. agrim. s. f. Giro di sassi attorno a un buco praticato colla punta del bastone sul terreno, allo scopo di far rinvenire all’agrimensore il sito dove ha fatto stazione collo squadro. (Antonino Romano).

Mannuca. Ne’ canti popolari siciliani raccolti dal Pitrè evvi questo verso: li pampaneddi so’ su’ di mannuca, e lo stesso raccoglitore dice voce sconosciuta.

Mannuni. V. manata.

Mannuzza. dim. di manna al 6º e 7º §: mannellina; fastellino. || Quella quantità di roba che si mette sulla rocca per filarsi: pennecchio. || aviri filatu ’na mannuzza; o ristari a filari n’autra mannuzza, essere sul cominciare; o mancar poco a finire. || mannuzza di capiddi, annodatura di capelli che portavasi dagli uomini dietro il capo: cipollotto. || Per mannicedda V.

Manòrchia. s. f. Frode, o altra simil cosa coperta per ingannare: coperchiella.

Manovra. s. f. T. mar. Nome generico delle funi d’una nave: manovra. || Le operazioni che si fanno per governar la nave: manovra. || manovri bassi, le corde o le operazioni che con esse si fanno, inferiormente alle gabbie: manovre basse. || – auti quelle che si riferiscono alle vele di gabbia eec.: manovre alte. || fig. Intrigo per riuscir in checchessia: marachella. || T. mil. Maneggio dell’arme, esercizio.

Mansu. V. manzu o simili.

Mansuefari. V. ammansari.

Mansuetamenti. avv. Con mansuetudine: mansuetamente.

Mansuetissimamenti. avv. sup. Mansuetissimamente.

Mansuetu. add. Di benigno e piacevole animo, che ha mansuetudine: mansueto. Sup. mansuetissimu: mansuetissimo.

Mansuetùdini, Mansuetùtini, Mansuitùtini. s. f. Disposizione abituale dell’animo contro l’impeto dell’ira: mansuetùdine.

Mansuliddu V. manzuliddu.

Manta. s. f. V. mantu. || Coperta che si mette addosso ai cavalli: gualdrappa. || Colore del pelo del cavallo o altre bestie: mantello. (Sp. manta: coperta). || In generale coperta di lana qualunque: pannolano.

Mantacedda. V. manticedda.

Màntacia. V. manticia.

Mantacïari. v. a. Soffiar col mantice: mantacare (è però V. A.). || – lu pettu, respirar con affanno per istanchezza eccessiva o per altro: ansare.

Mantaciaru. s. m. Artefice che fa mantici: manticiajo.

Mantacïata, Mantaccïatìna. s. f. Il mantacare. || L’ansare: ansamento.

Màntaciu. V. manticia.

Mantaciuni. V. manticiuni.

Mantali. V. fadali. (Da mantu).

Mantarru. s. m. Vestimento rustico simile al saltambarco: mantarro.

Manteca. s. f. Grasso di cacio vaccino simile al burro: manteca. || Il burro che si raccoglie dal siero dopo la manipolazione del cacio cavallo.

Manteddu V. mantellu. || Guscio dove sia involta spiga: cartoccio, boccia. || arristari ’ntra lu manteddu, quando le biade per siccità non ispigano: aver la stretta, o rimanere incartocciata (Pal. Voc. Met.).