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FIR — 390 — FIS


Firruna. accr. di ferra, sferza grossa.

Firruni. s. m. accr. di ferro. || Ordigno di legname a guisa di cassone, dove per mezzo di un burattello di stamigna o di velo, scosso dal girar d’una ruota dentata, cerne la farina: frullone. Il solo buratto si chiama: crivu di lu firruni: staccio del frullone.

Firrùnia. V. mali miccinu in miccinu.

Firruzza. dim. di ferra. || Prov. firruzza ’nsigna zitidduzza. V. in firredda.

Firruzzu. dim. di ferro: ferruzzo. || Piccolo paletto che si mette agli usci, finestre, ecc. per serrarle: palettino.

Firtilità. V. fertilità.

Firuta. V. firita (A. V. ital. feruta, Dante).

Firutu. add. da ferire: ferito. || Prov. non sapiri quantu su’ li morti e li firuti, ignorar le circostanze di un fatto o che: esser al buio (A. V. ital. feruto, Guido Cavalcanti).

Firvuri. V. fervuri.

Firvurusu. V. fervurusu.

Fiscali. s. m. Capo e sopraintendente del fisco: fiscale. || Colui che soprintende al criminale: fiscale.

Fiscali. add. Appartenente al fisco: fiscale. || Che tratta come persona addetta al fisco: fiscale. || Detto ad uomo, destro nel cavar di bocca altrui qualche secreto: fiscale.

Fiscalìa. s. f. Inquisizione a danno de’ sospetti di reità, e la ragione del fisco: fiscalità. || Ghiribizzo, fantasticaggine.

Fiscalissa. s. f. Colei, che a modo di fiscale, sa cavar di bocca altrui un segreto: fiscalessa.

Fiscalizzari. v. a. Far da fiscale, sottilizzare, esaminare esattamente: fiscaleggiare.

Fischia. V. pila (Crede il Vinci derivarlo dal Gr. φύσκη: utero, vaso).

Fìschiu. V. friscu.

Fischiuni. s. m. T. zool. Uccello acquatico, di primavera, e quando si tuffa fischia: fischione. Anas penelope L.

Fisciari. v. intr. Balbettare: balbutire. || Stridere. || Per friscari V. || Detto di cose scagliate che fauno rumore per l’aria: rombare.

Fisciata, Fisciatina. s. f. Quel rumore che fa il sasso lanciato per l’aria: rombo.

Fiscina. s. m. T. pesc. Strumento a tridente con cinque o più denti di acciajo a foggia di ami, si adatta a un’asta di legno e serve a colpire i pesci: fiocina, pettinella. || Sorta di corba V. friscina.

Fiscinata. s. f. Colpo di fiocina.

Fiscinedda. dim. Fiocinella (An. Cat.).

Fiscineri. s. m. T. pesc. Colui che pesca colla fiocina: fiociniere.

Fìsciu. V. friscu. E si dice però del fischio che fa il razzo. || Prov. finiri a fìsciu, riuscir a nulla: dar in nonnulla, far vescia (D. B. e Rocca).

Fisciù. s. m. Fazzoletto scempio da collo, con gale o altro guarnimento, con cui le donne si cuoprono il seno e le spalle: fisciù. (Benchè francesismo, Fanf. l’ammette d’uso).

Fiscu. s. m. Pubblico erario a cui si versano le facoltà de’ condannati o dei senza eredi: fisco. || fari lu fiscu, voler fiscaleggiare senza averne l’autorità. || Prov. zoccu nun duni a Cristu, duni a lu fiscu, se non li arrendi alla giustizia divina, incontri però l’umana.

Fisiari. v. a. Cavar pietre col beccastrino (Fesi).

Fìsica, s. f. Filosofia naturale, scienza della natura: fisica. || L’arte medica: fisica.

Fisicamenti. avv. In modo fisico, realmente: fisicamente.

Fisichïari. v. intr. Fantasticare, ghiribizzare: fisicare.

Fìsicu. s. m. Scienziato di fisica: fisico. || Medico: fisico.

Fìsicu. add. Di fisica: fisico.

Fisicusu. add. Ghiribizzoso, fantastico, scrupoloso: fisicoso.

Fìsima. s. f. Voglia capricciosa: fìsima.

Fisonomía. s. f. Aria ed effigie degli uomini: fisionomìa.

Fisonomista. s. m. Chi dalla fisonomia pretende intravvedere l’indole, il carattere, l’ingegno, ecc. dell’uomo: fisonomista. || Che ha memoria nel rammentarsi le fisonomie vedute.

Fissa. s. f. Sinonimo di sticchiu: fica, potta. || Per ingiuria ad uomo da nulla, o non buono nella sua arte: scagnozzo, barbino, sciattino, sbercia. || Minchione. || nun è fissa, non è minchione: non dorme nel loglio (Pauli).

Fissamenti. avv. Con fermezza, attentamente ed è del guardare: fisamente, fissamente. || Stabilmente: fissamente. || Continuamente.

Fissamentu. s. m. Il fisare: affissamento. || Stabilimento, determinazione.

Fissari. v. a. Guardar fisso: fisare, affisare, fissare. || Determinare, stabilire: fissare. || Render fisso, fermo: fissare. || rifl. Ostinarsi: fissarsi. || Perder quasi la ragione, circa però una data cosa: fissarsi. || fissarisi ad una cosa, porvisi del tutto: fissarsi ad una cosa. P. pass. fissatu: fissato, fisato, ecc.

Fissarìa. s. f. Sbaglio, errore, azione da citrullo: trulleria, marrone, arrosto, pàpera. || fari ’na fissarìa: far un arrosto, errare. || nun essiri fissaria, non esser cosa da nulla: non esser lolla. || fissarii comu trona! spropositoni.

Fissariuna. accr. di fissarìa.

Fissazioni. s. f. L’atto del fissare, lo stato di cosa fissata: fissazione. || Fisso pensamento, attenta applicazione della mente: fissazione. || – di menti, il tener la mente fissa in una cosa; pazzia derivata da travolgimento di mente intorno a una data cosa: fissazione di mente. || T. chim. Il render fisso, consistente: fissazione.

Fissazza. pegg. di fissa: ficaccia. || Detto ad uomo, gran babbeo.

Fissiamentu. s. m. Lo sbraveggiare, lo sbravazzare: sbravazzamento. || Lo sgallettare: sgallettìo. || Caricature smorfiose in atti o in parole: daddoli, moine.

Fissiàrisi. v. intr. pass. Ostentare per millanteria, bravura: sbraveggiare, sbravazzare. || Fare il galante, studiarsi di apparire: coglieggiare (Fanf. Voci e man. d. parlar fior.) || Vagheggiarsi come bello o ben vestito: pavoneggiarsi, far la ruota. E ostentar ricchezze, grandezze: pompeggiarsi. || Far atti di vivacità per parere spiritoso, amabile: sgallettare. || Volere padroneggiare: far il potta. || Dimenarsi nel camminare per far la spocchia: scodinzolare, culeggiarsi; o languidamente e volteggiandosi: andar a daddolo o daddolescamente. P. pass. fissiatu: sbraveggiato. || Pavoneggiato. || Pompeggiato.