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FED — 374 — FER


fette: affettare, sfetteggiare; tagliuzzar un oggetto o un membro del corpo: cincischiare. || – di salami: affettato.

Fedeltà. s. f. Osservamento di fede: fedeltade, fedeltà, fedeltate. || Verità schiettezza, esattezza: fedeltà.

Fegu. V. feudu.

Felba. s. f. Drappo di seta col pelo più lungo del velluto: felpa.

Feli. s. m. Umore amarissimo che sta in una vescica attaccata al fegato: fiele, fele. || La vescica piena di fiele: fiele. || fig. Amaritudine d’animo, dispiacere: fiele. || Odio, rancore: fiele. || nun aviri feli, esser di buona natura: non aver fiele. || cchiù amaru di lu feli, amarissimo. || sputari feli, fig., esser fortemente adirato; o penetrato da pungente doglia. || Prov. cu’ agghiutti feli nun pò sputari meli, chi riceve angherie, dispiaceri, non può star lieto: chi ha in bocca il fiele non può sputar miele. || aviri lu feli a lu cori e lu meli a la vucca. V. in amaru. || bisogna masticari feli cu’ voli agghiuttiri meli, bisogna stentare per godere: chi bene e male non può soffrire, a grande onor non può venire.

Felicementi. avv. In modo felice, con felicità: felicemente.

Felici. add. Benavventurato, che possiede quanto può farlo contento: felice. || Prospero: felice. || Eccellente, che produce felicità: felice. || Fausto, di augurio buono: felice. || Prov. cu’ è troppu filici si marita, chi è felice si marita. Sup. felicissimu: felicissimo.

Felicissimamenti. avv. sup. Felicissimamente.

Felicità, Felicitati. s. f. Bene perfetto; bastante, che appaga, possesso di bene: felicità, felicitade, felicitate. || Avventura, buon successo: felicità. || felicità, si dice a chi sternutisce: felicità.

Felicitamentu. s. m. L’atto del felicitare: felicitamento.

Felicitari. v. a. Far felice: felicitare. || rifl. Venire in felice stato: felicitarsi. || E per congratularsi; Fanf. biasima in tal senso felicitare. P. pres. felicitanti: felicitante. P. pass. felicitatu: felicitato.

Felicitaturi –trici. verb. Chi o che felicita: felicitatore –trice.

Felicitazioni. s. f. Il felicitare: felicitazione. || Per congratulazione.

Felicitaziunedda. dim. di felicitazioni, in entrambi i significati.

Felicitaziununa. accr. di felicitazioni.

Felidaroi. V. turmentu.

Felluni. s. m. e Felluna. f. e add. Malvagio, ribaldo: fellone, fellona, fello. Sup. fellunissimu: fellonissimo.

Fellunìa. s. f. T. leg. Prodizione, ribellione; mal talento, tradimento, ogni sorta di ribalderia: fellonia.

Felluniscamenti. avv. Con fellonia: fellonescamente.

Felluniscu. add. di fellunìa; da fellone: fellonesco.

Fellunissimamenti. avv. sup. Fellonissimamente.

Felpa. V. felba.

Feltrari. v. a. Sodar il panno a guisa di feltro: feltrare. P. pass. feltratu: feltrato.

Feltratura. s. f. T. capp. L’azione del feltrare: feltratura.

Feltro. s. m. Panno di lana compressa insieme e non tessuta: feltro. || Mantello di feltro per viaggio: feltro. || E anche il panno di pelo, di cui fassi il cappello sodato a guisa di feltro: feltro.

Femìneu. add. di fimmina: femineo, femmineo (Benchè voce usata dal Meli non parmi di nostro uso).

Femurali. add. Relativo a femore: femorale.

Fèmuri. s. m. T. anat. L’osso della coscia, congiunto da una parte coll’ischia e dall’altra colla tibia: femore.

Fencia. V. guencia.

Fenici. V. finici.

Fennula. V. petrafennula.

Fenòmenu. s. m. Qualunque effetto osservato ne’ corpi, del quale i filosofi naturali cercano le cagioni e la spiegazione; tutto ciò che apparisce di nuovo nel cielo, nell’aria ecc: fenomeno. || T. med. Per sintomo.

Fenta. V. ’nfenta.

Fenu. s. m. Erba secca segata da’ prati per pastura del bestiame: fieno. || magasenu di lu fenu: fienile. || fenu supra ristuccia, il fieno che si sega in settembre sulle stoppie: grumereccio, grumareccio. || fenu grecu, pianta che serve di alimento alle bestie, di cui il seme, chiuso in baccelli, è di un odore acuto; è emolliente: fieno greco. Trigonella foenum graecum L.

Fera. s. f. Mercato dove concorrono molti a negoziare con temporanea franchigia in giorni determinati: fiera. || ’na fera, per sim. si dice un luogo pieno di molte cose svariate e peregrine. || fari la fera, regalar alcuno di mancia o altro: pagare ecc. la fiera a uno. || fari ’na fera, smargiassare, lanciar campanili, spacconare e far chiasso, schiassare. || Prov. lauda la fera cu’ la trova bona, a ognuno piace l’utile proprio. || cu’ va a la fera senza un tarì, va cu una dogghia e torna cu tri, col dispiacere cioè di non aver potuto far acquisto di cose di cui rimane voglia. || fari la fera di palazzolu, negoziare alla cieca, a bacchio: negoziar a occhio e croce. || ccà mi luci la fera, fig. questo è il mio forte, di ciò mi tengo, questo io stimo: questo è il mio occhio. || ti nni pò’ jiri pri li feri, dicesi a chi narra o mostra spavalderie e un monte di maraviglie, per isbertarlo: di tutto questo tu puoi ben farne mercato o bottega. || cosa ca va pri li feri feri, dicesi di cosa notissima: ei va per la stampa; ei se la sanno i pesciolini || Animale salvatico, e specialmente i carnivori feroci: fiera. || E pesce della maggior grandezza come i cetacei. || Volgarmente si chiama così il delfino. Delphinus delphis. L.

Feraci. add. Fertile, dicesi di terre, piante: ferace. Sup. feracissimu: feracissimo.

Feracità. s. f. L’esser ferace: feracità.

Ferba. V. felba.

Fèria. s. f. Giorni in cui non si lavora, vacanza dei magistrati: feria. || fari feria, non lavorare: far feria. || T. eccl. Tutti i giorni della settimana non festivi: feria; feria seconda, terza ecc. Onde fari feria, il celebrar gli offizi dei giorni correnti: far di feria. || suffriri di feria sesta, soffrire scarsità, fame.