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FAM — 363 — FAN


tutto. || fari la fami, dicesi de’ venditori che inducono carestia dove non è, e si dice anche di chi prima cercava con immensa bramosia e poscia non ne gode. || cani chi havi fami mancia cipuddi, quando c’è fame si mangia d’ogni cosa: fa forame il can per fame o lupo affamato mangia pan muffato. V. in asinu altro prov. || pigghiari ’n fami, costringere per mezzo della fame: affamare un paese. || essiri pigghiatu ’n fami, essere costretto dalla fame e fig. essere violentato. || Prov. ogni cosa si pò suppurtari a poi di la fami: la fame non conosce legge. || la fami nun fa vidiri di l’occhi: ventre digiuno non ode nessuno. E diciamo; haju una fami chi nun ci viju: ho una fame che non ci vedo. || la fami è bagascia e latra, è causa di tutte le cattiverie: fame affoga fama. || la fami cu la siti sunnu junti, quando le sventure vengono unite e terribili: aver il danno il malanno e l’uscio addosso. || cu’ havi fami nun cerca cumpanaggiu, e cu’ havi sonnu nun cerca capizzu: a chi è affamato ogni cibo è grato. || essiri capaci di muriri di fami ’mmenzu li guasteddi, dicesi di chi per dappocaggine e inerzia non sappia procurarsi i mezzi di vivere: morirsi di fame in una madia, o in un forno.

Famicedda. dim. di fami: famuccia.

Fàmicia. s. f. T. calz. La parte più stretta del suolo delle scarpe vicin il calcagno: fiosso.

Famiggeratu. add. Famoso non in buon senso: famigerato.

Famigghia. s. f. Figliuoli sotto potestà del padre, moglie, sorelle e nipoti del padre se gli tiene in casa: famiglia. || Più persone che vivono sotto un corpo naturale, civile o religioso: famiglia. || Tutti i serventi che vivon in casa di alcuno: famiglia. || La moglie del famiglio: famiglia. || Per progenie, stirpe: famiglia. || Complesso di generi che han carattere comune: famiglia. || vinu, pani ecc. di famigghia, di poco costo e buono: vino, pane ecc. di famiglia.

Famigghiazza. pegg. di famiglia: famigliaccia. (Tomm. D.)

Famigghiazzu. pegg. di famigghiu: famigliaccio.

Famigghiedda. dim. di famigghia: famigliuola, famigliola.

Famigghiu. s. m. Servo che serve alla stalla, la pulisce ecc.: famiglio, stalliere.

Famigghiuna. accr. di famiglia, numerosa famiglia o nobile famiglia.

Familiari. s. m. Di famiglia, servidore: familiare, famigliare. || Intrinseco, domestico, confidente: familiare.

Familiari. add. Domestico, intrinseco, della famiglia: familiare, famigliare. || a la familiari, conforme alla maniera familiare: alla familiare. Sup. familiarissimu: familiarissimo.

Familiarissimamenti. avv. sup. Familiarissimamente.

Familiarità e Familiaritati. s. f. Domestichezza, intrinsichezza: famigliarità, famigliaritade, familiaritate. || la troppu familiarità genera disprezzu, e dovrebbe generar affetto invece.

Familiarizzari. v. a. Render familiare, addomesticare: familiarizzare. || rifl. Prender domestichezza: familiarizzarsi. P. pass. familiarizzatu: familiarizzato.

Familiarmenti. avv. In modo familiare: familiarmente.

Famuna. accr. di fame.

Famusamenti. avv. In modo famoso: famosamente.

Famuseddu. dim. di famusu.

Famusità. s. f. Fama: famosità (ma è voce antica).

Famusu. add. Di gran fama, chiaro, rinomato: famoso. || Detto di cosa, chiara, nota: famoso. || Lo diciamo anche di cosa buona, eccellente. Sup. famusissimu: famosissimo.

Famusuni. accr. di famusu.

Famuzza. dim. di fame: famuccia.

Fana. s. f. Cenno lontano di cosa che si prometta, si presuma, si pretenda; lu tali jittau ’na fana di tali cosa: il tale ha fatto accenno alla tale cosa. || Per fiaccula V.

Fanalaru. s. m. Chi è preposto al fanale del faro: fanalajo (Guerrazzi). || Chi accende i lumi della città: lumajo.

Fanalazzu. pegg. di fanali.

Fanaleddu. dim. di fanali: fanaletto.

Fanali. s. m. Quella lanterna che fa lume in sui navigli o ne’ porti: fanale. || I lampioni delle strade: lampione, fanale. || Quelli da carrozze: fanali e più propriamente: lampioni. || E lampioni o lanterne quelle delle scale, corti ecc.

Fanalicchiu. V. fanaleddu.

Fanara. V. fiaccula. || V. vampa.

Fanaticarìa, Fanaticàggini. V. fanatìsimu.

Fanaticamenti. avv. In modo fanatico: fanaticamente.

Fanaticheddu. V. fanaticuliddu.

Fanàticu. add. Che s’immagina avere apparizioni, visioni: fanàtico. || Mosso da eccesso superstizioso di religione: fanàtico. || Che si appassiona eccessivamente per una opinione, setta, persona: fanatico. || Elegante e sfarzoso nel vestire: logica. Sup. fanatichissimu: fanatichissimo.

Fanaticuliddu. dim. di fanatico: alquanto fanatico.

Fanaticuni. accr. Molto fanatico.

Fanatìsimu. s. m. Illusione di fanatico; entusiasmo superstizioso, eccessivo: fanatismo. || Eleganza ed affettazione nel vestire: logicata.

Fanatizzari. v. a. Produrre eccessivo entusiasmo: render fanatico. (Ugolini biasima la voce fanatizzare).

Fanciuleddu. V. fanciulleddu.

Fanciulla. V. fanciullu.

Fanciulleddu. dim. di fanciullu: fanciullino.

Fanciulliscu. add. Da fanciullo: fanciullesco.

Fanclullu. V. picciriddu: fanciullo.

Fanella. s. f. Panno di lana fino e morbido pel freddo: flanella, frenella e fanella (come dicon a Lucca. Però Ugolini lo biasima) (Fr. flanelle).

Fanfaluni. V. fanfaruni.

Fanfanugghì. V. fanfugghi.

Fanfarata. V. luminaria. || Millanteria, jattanza: fanfaronata.

Fanfarra. s. f. Banda di trombe e strumenti a fiato: fanfara.

Fanfarricchia. V. meli d’apa.

Fanfarricchiaru. s. m. Che fa e vende fanfarricchi ossia meli d’apa, che sono spezie di dolciumi.