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EFF — 342 — ELE


effettuare: dar effetto. || in o con effettu, posto avv. in fatti, in sostanza, in conclusione: in o con effetto. || mettiri ad effettu. attuare: metter in effetto. || In pl. si dicono gli averi, le sostanze: effetti. || ad effettu, posto avv. a fine: ad effetto.

Effettuari. v. a. Mandar ad effetto, supporre più difficoltà dello eseguire, e nel rifl. si dice anco degli avvenimenti che non dipendono dall’uomo: effettuare. P. pass. effettuatu: effettuato.

Effettuazioni. s. f. L’effettuare: effettuazione.

Effettuiri. V. effettuari.

Efficaci. add. Che ha gran forza, che fa potentemente l’effetto: efficace. || essiri efficaci, l’usano anco per dire che uno di tutto teme, si piglia apprensione, ed ogni cosa ha a male: casoso. || T. teol. Dicesi della Grazia che sempre produce il suo effetto: grazia efficace. sup. efficacissimu: efficacissimo.

Efficàcia. s. f. Astratto di efficace, forza atta a immediatamente e visibilmente produrre effetti: efficacia.

Efficacimenti. avv. Con efficacia: efficacemente.

Efficacissimamenti. avv. sup. Efficacissimamente.

Efficaciuni. (D. B.) add. accr. Di molto efficace.

Èffici. V. erpici.

Effiggia. V. effiggi.

Effiggïari. v. a. Far l’effigie, figurare: effigiare. P. Pass. effiggiatu: effiggiato.

Effiggii. s. f. Rappresentazione delle forme d’un oggetto, e più di una sembianza umana, per tener luogo della cosa stessa, sicchè ogni effigie è immagine e non viceversa. effigie, effige.

Effusioni. s. f. Versamento, spargimento d’un fluido con qualche grado di forza: effusione.

Effusiunedda. s. f. dim. effusioncella.

Efìmeru. V. frevi efimera.

Ègloga. s. f. Poesia pastorale: ègloga.

Egoismu. s. m. L’esser tutto per sè, non aver altra cura, altro pensiero che di sè, postergando il bene o l’utile altrui: egoismo.

Egoista. s. m. Colui che è posseduto dell’egoismo: egoista.

Egoistazzu. pegg. di egoista: egoistaccio.

Egreggiamenti. avv. Con egregio modo: egregiamente.

Egreggiu. add. Eccellente, segnalato: egregio.

Ègua. V. acqua: In Nicosia. È voce Spagnuola e più Portoghese. Anco nel Nord della Sardegna dicono così.

Eguagghianza e Eguaglianza. s. f. L’uguagliare: uguaglianza eguaglianza.

Egualaggiari. V. sotto.

Egualari. v. a. Far paragone: agguagliare. || T. art. Render uguali e lisce le parti del lavoro: ugualare. P. pass. egualatu: agguagliato.

Eguali. add. Che non è differente nè in natura, nè in misura, nè in qualità: eguale, uguale. || Proporzionato, corrispondente: eguale. Sup. egualissimu: egualissimo.

Egualissimamenti. avv. sup. Egualissimamente.

Egualità e Egualtà. s. f. Astratto di eguale: egualità, egualitade, egualitate.

Egualizza. s. f. Egualità: egualezza (ma sa dell’antico).

Egualmenti e Egualimenti. avv. In modo eguale: egualmente.

Eh! inter, di preghiera, o di lamento: deh! eh! || Segno d’indignazione: eh. || Pronunziata lunga, vale così così, mediocremente: eh. || S’usa anco nelle interrogazioni: eh! || È pur disprezzativa: eh. || E garritiva: eh.

Ehi. inter. S’usa per comando, o anco per interrogazione: ehi.

Eja. Esortazione per accelerare o incitare: su via, orsù, eja! (Lat. eja, e Gr. εια.)

Eju. V. io (A. V. ital. ejo. Note alle Fav. d’Esopo).

Elà. V. olà: elà.

Elabburari. v. a. Far alcuna cosa con applicazione e con diligenza: elaborare. P. pass. elabboratu: elaborato.

Elabburatissimu. add. sup. Elaboratissimo.

Elabburatizza. s. f. Astratto di elaborato: elaboratezza.

Elassu. V. scarsu. || V. spaziu.

Elasticità. s. f. Proprietà di certi corpi per cui resistono alla pressione e ritornano nello stato primiero: elasticità.

Elàsticu. add. Che ha elasticità: elastico. || In pl. sost. Que’ due cintoli con gancio e maglietta che stringono le calze alle gambe: elastici. || omu elasticu, senza carattere: voltacasacca, burattino. || Que’ pezzi di stoffa elastica negli stivalini.

Eleanza. V. eleganza.

Elefanti. s. m. T. zool. Il più grosso dei quadrupedi, ha i denti d’avorio, e una lunga proboscide: elefante. Elephas L. La sua voce dicesi: barrito.

Elefantiscu. add. Da elefante: elefantesco.

Elefantissa. s. f. di elefante: elefantessa.

Elefantìa. V. elefanzìa.

Elefantìacu. V. elefanziacu.

Elefantinu. add. D’elefante: elefantino.

Elefanzìa. s. f. T. chir. Iperplasia del tessuto connettivo, che ha sede più comune alle estremità, e agli organi genitali: elefantiasi, elefanzia (Fanf. la cita come V. A.), morbo elefantino. || – greca: elefantiasi dei greci. || – arabba: elefantiasi degli arabi.

Elefanziacu. add. Che tiene della natura dello elefante: elefantiaco. || Infetto di elefantiasi: elefantiaco.

Eleganti. add. Eletto, squisito, e si dice di favella: elegante. || Si dice anche d’uomo che veste riccamente con gusto e leggiadria: elegante. || E si dice anco d’altre cose ben disposte, ben fatte: elegante. Sup. elegantissimu: elegantissimo. || avv. Elegantemente.

Elegantimenti. avv. Con eleganza: elegantemente.

Elegantissimamenti. avv. sup. Elegantissimamente.

Elegantuni. add. accr. Di molto elegante.

Eleganza. s. f. Scelta, squisitezza di scrittura, favella, portamento: eleganza. || Si dice anco delle opere d’arte eseguite con gusto e squisitezza; ed anche del modo con cui altri si veste, si addobba: eleganza.

Elèggiri. V. eliggiri.

Eleggìa. s. f. Sorta di poesia flebile: elegia.

Eleggìacu. add. Di elegia: elegiaco. || sost. Scrittor di elegie: elegiaco.

Eleggïedda e Eleggïetta. dim. di elegia: elegietta.

Eleggista. V. eleggiacu al 2º §.

Elementari. add. Che risguarda gli elementi, i