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unu: fargli le corna, le fusa torte. || aviri la sorti di lu crastu, ca nasci curnutu e mori scannatu, dicesi di uomo disgraziato: più disgraziato de’ capretti, che muoion giovani o divengon vecchi. || manciarisi lu crastu cottu cu li cavuli, mangiarsi cosa non digeribile.
Crastulli. s. m. pl. Certe immaginette che dai bagattellieri si fan ballare con ordegni: fantoccini (corruzione di trastulli). || fari li crastulli, dicesi de’ ragazzi che ruzzano indiscretamente contro voglia de’ superiori: scazzellare.
Crastunaru. s. m. Chi va raccogliendo crastuna V. crastuni. || Così in tempi men civili dicevasi a’ nativi d’Alcamo.
Crastunazzu. s. m. pegg. di crastuni, specie di chiocciolone. || Castronaccio.
Crastuneddu. s. m. dim. di crastuni. || Castroncino.
Crastuni. s. m. (pl. crastuna) T. zool. Specie di chiocciolone. E molte conchiglie fluviatili e marittime. Helix L. || – biancu: elice vermicolata. Helix vermiculata. Se è più grande: martinaccio. || – niuru V. attuppateddu. || – di mari, – passulinu, – vrancu: natice sonaglio. Natica glaucina Brugn. || – di mari stizziatu: natice sterco di mosca. Natica millepuntata Brugn. || – marinu raru: natice color di castagna. Natica castanea Lam. || – di mari pri tinciri V. purpura. || fari comu lu crastuni, serrarsi in casa: far come il lumacone.
Cratèri. s. m. L’apertura che è nella sommità de’ vulcani: cratere.
Cratta. s. f. Parte esterna della nassa da pescare.
Craunchiu. V. cravunchiu.
Crava. V. crapa. Nel Piazzese.
Cravaccari. V. cavalcari.
Cravascia. s. f. Foggia di mazza con pomo o martello di metallo in un capo, e un cappio di pelle all’altro capo (Fr. cravache).
Cravatta. V. cuvarta.
Cravunchiazzu. s. m. accr. e pegg. di cravunchiu.
Cravunchieddu. s. m. dim. di cravunchiu: carboncello.
Cravunchiu. s. m. Enfiato pestilenziale, che durante la suppurazione è rosso a guisa di carbone acceso: carbonchio, ciccione, carbone, carbunco. || Per semplice furunculo. || supra guaddara cravunchiu, a guajo aggiunto guajo: il danno, il malanno e l’uscio addosso.
Cravunchiuni. V. cravunchiazzu.
Cravunchiusu. add. Chi è molestato da carbonchi.
Cravuni. V. carvuni.
Creddu. s. m. Simbolo degli Apostoli: credo. || ’ntr’on creddu, o ’n tempu un creddu, in tanto tempo che si reciterebbe un credo: in un credo, nel tempo di un credo. || essiri o trasiri comu Pilatu ’ntra lu creddu, trovarsi in un affare malvolentieri, di cosa che stia mal a proposito: entrarci come Pilato nel credo o come il cavolo a merenda. || nun cridiri di unu mancu lu creddu, o lu creddu di la missa, non credergli affatto.
Credìbbili. add. Da essere o potersi credere: credibile. Sup. credibbilissimu: credibilissimo.
Credibbilità. s. f. Motivi su cui s’appoggia la credenza: credibilità.
Credibbilmenti. avv. In modo credibile: credibilmente.
Crèditu. s. m. Quello che si ha da avere da altrui: credito. || dari creditu, scrivere nella parte del credito: dar credito, mettere in credito. E vale anco, dar fede, credere: dar credito. || Opinione che uno sia in buono stato: credito. || Stima, riputazione: credito. || Buona fama, stima, valore che goda alcuno: esser in credito, aver credito. || essiri in creditu, aviri in creditu, diciamo anco delle mercanzie, allorchè hanno spaccio e vagliono assai: esser in credito, aver credito. || dari o pigghiari ’n creditu, non pagando subito: dar o pigliar in credito.
Credituri –trici. verb. Colui o colei a cui è dovuto danaro: creditore –trice.
Credu. V. creddu.
Credulità, Credulitati. s. f. Facilità a credere per troppa bonarietà: credulità, credulitade, credulitate. || Sciocca opinione: credulità.
Crèdulu. add. Che di leggieri crede: credulo. Sup. credulissimu: credulissimo.
Crema. s. f. Fior di latte: crema. || Dolce composto di latte rappigliato al fuoco con izucchero, tuorli d’uova e fior di farina dibattuti insieme: crema. || Il ceto titolato.
Crèmisi. s. m. Grana che serve a tingere in rosso. È il corpo d’un insetto (Chermes L.): chermes, cremisi. || Il colore stesso: cremisi. || Le cose tinte di esso: cremisino. || – muratu, è il colore cremisi acceso e cupo.
Cremisinu. add. Di color cremisi: cremisino.
Cremuri. s. m. La parte più sottile di alcune materie: cremore. || – di tartaru, la parte pura cavata dal grumo della botte per usi medicinali: cremore di tartaro, tartaro acido di potassa.
Crèolu. s. m. Chi è Europeo d’origine e nato in America: creolo.
Crepacori. s. m. Gran travaglio o cordoglio: crepacuore, crepacore, increpore (Villani).
Crepalossu o Àquila barbata. s. f. T. zool. Grande uccello che ha una barba di piume sotto il mento: ossifrago. Aquila marina major o Falco ossifrago L. Il Rocca lo spiega: frosone.
Crepapanza (A. posto avv. Dicesi del mangiare e bere fin che non si può più: a crepapancia, a crepapelle, a scoppiacorpo.
Crepusculari. add. Di crepùsculu: crepuscolare.
Crepùsculu. s. m. Quella luce dopo il tramonto del sole, e l’ora in cui essa luce apparisce: crepuscolo.
Crèsia. V. chiesa.
Cretinu. s. m. Nome che si dà ad alcune persone mutole, insensate e con gran gozzo; son frequenti nella valle d’Aosta: cretino.
Crettu. Aggiunto di bambolo poco sano, venuto su, stento, e con poca carne per malori sofferti: scriato.
Criamentu. (Scob.) s. m. L’atto e l’effetto del creare: creamento.
Crianza. s. f. Ammaestramento de’ costumi, educazione: creanza. || Buono e bel costume o sia maniera di trattare con gentilezza e civiltà: creanza. || Rispetto verso i superiori: creanza (A. V. ital. crianza, Fagioli).
Crianzatu. V. accrianzatu.