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AVVERTENZA


Quando nel 1868 io cominciai a pubblicare questo Vocabolario, molti utili lavori del genere, tuttavia o non eran venuti fuori, o non erano a me noti; nè tampoco avevo fatto la conoscenza di quei valenti amici che poi mi sono stati liberali di aiuti. Molti vocaboli poi mi arrivarono quando la lettera a cui si appartenevano era già stampata; il perchè han dovuto rimanere e formate la presente appendice.

Ho avuto intanto agio di registrare maggior numero di voci e modi dei varî luoghi della Sicilia. Il concetto di accogliere nel generale Vocabolario del dialetto ogni maniera di parlate speciali incontra già il gradimento di uomini in questa materia versati; anzi, il Dott. Giuseppe Pitrè, nei Saggi di critica letteraria (Palermo, L. Pedone, 1871, pag. 70-71), accennerebbe alla proposta di raccogliere le parlate peculiari di ogni comune: così viemmeglio animato, io insisto sull’invito che nel 1867 feci da Firenze ai Municipii siciliani, cioè di stimolare alcun intendente di tali materie a fare delle raccolte, ciascuno della parlata del proprio paese, quindi o pubblicarle o dirigerle a me, perchè possa arricchirne il Vocabolario. Possibile che in verun comune abbia da trovarsi chi vi dia opera? Giova però sperare che il bene il quale se ne ricaverebbe sia sprone a ogni amatore di siffatti studii.

Avrei dovuto far qui seguire un catalogo delle opere sia del dialetto isolano, sia della lingua nazionale, alle quali sono ricorso durante il lavoro; ma altre mie occupazioni, non che la difficoltà di rintracciare quei libri tutti che mi vennero consultati, me ne fa smettere il proposito; d’altronde tanto alle voci ritrovate in queste letture, quanto a quelle avute da premurosi amici, generalmente vi ho citato accanto l’autore.

Un Vocabolario, massime di dialetto, non può dirsi mai completo affatto, nè può riuscire scevro di errore o difetto alcuno; se non altro, vengono appioppati all’autore gli errori di stampa: e poichè basta un errore a rendere dannoso, come basta un difetto a render vano il fine di tanto sgobbo, così io non resto dal pregare chiunque sarà per rinvenirvi errore o difetto, invece di rimanersi in infecondo silenzio, che voglia anzi esser tanto generoso da indicarmelo, acciò altra fiata venga corretto.

In fine debbo io sempre rendere le maggiori grazie che per me si possano ai nuovi e vecchi amici tutti che mi han sovvenuto del loro ingegno.

L’Autore.