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URV — 1067 — UTO


Urtuni . accr. di urtu: urtone.

Urvacchiunarìa. s. f. Stato di chi è balusante.

Urvacchiuni s. m. Di corta vista: balusante. || Per dispregio di chi vede poco o pale: ciccone, ciechinaccio.

Urvaggini. s. f. Astratto di orvu: cecità.

Urvicari. V. sepelliri. || Prov. ognunu urvica a so patri comu megghiu pò, ognuno fa come meglio può.

Urviceddu. dim. di orvu: cecolino.

Urvignu, Urvinu, Urviscu. add. Alla maniera dei ciechi: cechesco || Alquanto cieco. || all’urvisca, a mo’ dei ciechi: alla cieca.

Urvitùtini. s. f. Astratto di orvu: cecità.

Urvu. V. orvu. Idiotismo di S. Cataldo.

’Urza. Aferesi di vurza. || V. ursa.

Urzari. v. intr. Andar a orza: orzare.

Urzata. V. urgiata.

Usabbili. add. Che si può usare: usabile.

Usanza. s. f. Uso, consuetudine, costume: usanza. || all’usanza, secondo l’usanza: all’usanza. || a usanza di..., a modo di... || usanza a diri, or questo è troppo.

Usari. v. intr. Costumare, avere in usanza: usare. || Pratica: usare. || Frequentare: usare.

Usatamenti. avv. Coll’uso, comunemente: usatamente.

Usateddu. dim. di usatu, alquanto usato.

Usatizzu. add. Un po’ usato. || Per pustizzu V.

Usatu. add. Posto in uso, frequentato: usato. || Adoperato, contrario di nuovo: usato.

Uscenza. V. vuscenza.

Usceri. add. Custode e guardia dell’uscio, portinajo: usciere. || Servitore del tribunale che porta i precetti ecc.: usciere.

Uscita V. nisciuta.

Uscitura s. f., Uscituri s. m. Enfiato come fignolo, ciccione ecc.: nascenza, boccia, cocciuola.

Usciu. V. vusciu. || V. ucci.

Usfaru. V. càrtamu.

Usiceddu. dim. di usu.

Usitatu. add. Usato, consueto: usitato. Sup. usitatissimu: usitatissimo.

Ussaloru. s. m. Osso dei quadrupedi detto tallone, col quale si trastullan i fanciulli: alcosso. || – di lu dinocchiu: rotella. Per jucaloru V. || jocu di l’ussalora, giuoco antichissimo, giuoco di osserelli.

Ussami. s. f. Quantità di ossa: ossame.

Ussatura. V. ossatura.

Ussiceddu, Ussiddu, Ussiteddu. dim. di ossu: ossicino, ossicello. || Quello delle frutta: nocciolino. || E per ariddaru V. (pl. ussicedda, ussidda, ussitedda, o ussiceddi e ussiteddi).

Ussù. V. zittu.

Ussuteddu. dim. di ussutu.

Ussutu. add. Che ha ossa o grandi ossa: ossuto.

Ustiàriu. s. m. Ferro circolare tagliente acconcio a fare li comunichini.

Ustinatu. V. ostinatu.

Ustirìa. V. osterìa.

Ustrichedda. dim. di ostrica: ostrichina (Guerrazzi).

Usu. s. m. Usanza consuetudine: uso. || Esercitazione, pratica: uso. || T. leg. Facoltà di adoperare checchessia senza averne il possesso: uso. || ad usu. T. merc. dicesi delle lettere di cambio allora quando il pagamento della somma compresa nella lettera debba farsi col rispetto, e indugio prescritto dall’uso, cioè in capo al tempo usato per la piazza: a uso. || Vale anche, da servire a...., in servizio di...: a uso di. || a tutti usi, per qualunque uso. || stari usu: esser solito. || fari usu, servirsi: far uso. || Prov. usu fa, vinci, o diventa natura: l’uso diventa natura. || usu fa liggi, la consuetudine acquista forza di legge: uso fa legge.

Usuali. add. Di uso, che è per uso: usuale. Sup. usualissimu: usualissimo.

Usualità. s. f. Agevolezza nell’uso di checchessia: usualità.

Usufruttu. s. m. Facoltà di godere i frutti di checchessia: usufrutto.

Usufruttuàriu. add. Colui che ha l’usufrutto: usufruttuàrio.

Usula. s. f. Mezzo giogo.

Usura, Usurarìa. s. f. Interesse esorbitante ingiustamente tratto da danaro prestato: usura. || Tutto quello che è, oltre alla sorte principale, senza giusto titolo e cagione: usura. || a usura, in prestanza per guadagnare l’usura: a usura. || cu usura, si dice anche del vendicarsi, o simile: con usura. || Prov. guadagnu fattu cu usura pocu dura, è vero.

Usuràriu, Usuraru. s. m. Chi dà e presta a usura: usurajo, usuraro.

Usurìa. V. usura.

Usurpamentu. s. m. L’usurpare: usurpamento.

Usurpari. v. a. Occupare ingiustamente, o torre quello che si aspetta altrui: usurpare. P. pres. usurpanti: usurpante. P. pass. usurpatu: usurpato.

Usurpativamenti. avv. Con usurpazione: usurpativamente.

Usurpaturazzu. pegg. di usurpaturi.

Usurpatureddu. dim. di usurpaturi.

Usurpaturi –trici –tura. verb. Chi o che usurpa: usurpatore –trice.

Usurpazzioni. s. f. L’usurpare: usurpazione.

Usurpazziunedda. dim. Usurpazioncina, usurpazioncella.

Utensili. s. m. pl. Strumenti, arnesi e mobili che vengono spesso ad uso nelle case, nelle officine, e per lo più nelle cucine: utensili.

Uterinu. add. Appartenente all’utero: uterino. || Dicesi de’ parti della stessa madre, ma di differente padre: uterino.

Uteru. s. m. Viscere in cui le madri portano il feto: ùtero.

Utili. s. m. Utilità: ùtile. || Interesse, usura: utile. || Prov. cu nn’appi l’ utili, nn’haja la perdita: beva la feccia chi ha bevuto il vino.

Utili. add. Che apporta utilità: ùtile || Atto a servire: utile. Sup. utilissimu: utilissimo.

Utilissimanenti. avv. sup. Utilissimamente.

Utilità, Utilitati. s. f. Prò, giovamento che si trae da checchessia, profitto: utilità, utilitade, utilitate.

Utilizzari. v. a. Render utile: utilizzare. || Guadagnare: utilizzare. P. pres. utilizzanti: utilizzante. P. pass. utilizzatu: utilizzato (Voci biasimate da alcuno).

Utilmenti. avv. In modo utile: utilmente.

Utiltà, V. utilità.