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l’asinu perdi lu sapuni e la liscìa: chi lava il capo all’asino perde il ranno ed il sapone, certe imprese sono tempo perduto. || l’asinu chi nun si canusci, cavaddu si cridi: è assai comune usanza, il credersi persona d’importanza, e perciò alcuni credono esser superiori a un altro e fingono non accorgersi di voi, o voglion esser salutati per i primi. || nè asinu senza vastuni, nè cavaddu senza spiruni: buon cavallo e mal cavallo vuole sprone. || quannu l’asinu è ’nvitatu a nozzi, o è pri carriari acqua o ligna: tal bue crede andar a pascere che poi ara, così è nelle rivoluzioni monarchiche quando al popolo si fa pigliar le armi. || l’asinu pensa ’na cosa e lu patruni nni pensa ’n’autra, o una cosa pensa l’asinu e ’n’autra lu patruni: sette ne pensa l’asino ed otto l’asinajo. || cu’ asinu caccia e buttana mina, nun nesci di pena: chi asino caccia e puttana mena non esce mai di pena. || stassi all’asinu jiri a lu mulinu! bisogna volere quel che Dio vuole! || cu’ asinu si curca, sceccu si leva: chi vuol fare non dorme, in dormendo cioè in non lavorando non si fa nulla. || l’asinu porta lu vinu e vivi acqua: far come l’asino che porta il vino e beve l’acqua, oh! quante similitudini qui sul popolo laborioso. || megghiu asinu vivu chi dutturi mortu: val più un asino vivo che un dottore morto. || l’asinu si canusci a l’aricchi e lu pazzu a lu parrari: al ragliar si vedrà che non è leone.

Asinuni. accr. Asinone. || Detto ad uomo, molto villano: asinone.

Àsma. V. àsima.

Asmàticu. add. Che patisce asma: asmatico.

Asmàtu. V. asmaticu.

Aspa. s. f. Strumento fatto d’un bastoncello con alle estremità due piuoli per fermar la matassa: aspo, naspo.

Àsparu. V. aspru.

Aspèrgiri. v. a. bagnare spruzzando leggermente: aspergere. P. pass. aspersu: asperso.

Aspersioni. s. f. L’aspergere: aspersione.

Aspersòriu. s. m. Strumento di metallo d’una palla vuota e perforata con ispugna dentro e con manico, per aspergere acqua benedetta: aspersorio, spruzzetto dell’acqua benedetta.

Aspèttitu. s. m. L’aspettare: aspettazione.

Aspettu. s. m. Ciò che si mostra e si vede, la parte di fuori apparente sì, ma denotante reali qualità (Tomm. D.): aspetto. || Per faccia, sembiante: aspetto. || Il modo con cui si presenta l’oggetto alla vista, e i punti di vista particolari: aspetto. || Atto o stato o sentimento dell’aspettare: aspetto. || Aspettazione: aspetto. || Modo avv. di primu o a prim’aspettu: di primo o a primo aspetto, a prima vista, a prima giunta.

Àspidi. s. m. T. zool. Serpe velenosa, anfibia: aspe, aspide. || met. essiri comu un’aspidi: fieramente adirato, o facile ad imbestialire per poco che gli si parli.

Aspirari. v. intr. Desiderar a conseguire: aspirare. || Per esalare, spandere: aspirare. || intr. ass. Pronunciar con certa gorgia: aspirare. || v. a. Ritirar il fiato in dentro: aspirare, respirare. P. pass. aspiratu: aspirato.

Aspirativu. add. Che si profferisce con aspirazione: aspirativo.

Aspiratu. add. Aspirato. || Detto di lettera, che si pronunzia aspirando: aspirato.

Aspirazioni. s. f. L’aspirare in tutti i sensi: aspirazione. || Quel segno onde scrivendo si accenna di aspirare: aspirazione.

Aspiredda. s. f. T. bot. Pianta a fiori singenesiaci gialli. Picris hieracioides L.

Aspiriari. v. a. Far o render aspro: aspreggiare.

Aspirinu. s. m. Sorta di drappo di seta. Forse da asperitate. (Pasq.).

Àspiru. V. aspro. Anco in ital. vi è aspero per aspro.

Aspittamentu. s. m. Aspettamento.

Aspittari. v. a. Star a bada, finchè non sia giunta la tal cosa: aspettare; quando vi è vivo desiderio dell’oggetto che dee giungere in italiano evvi: attendere. Si aspetta anco cosa non desiderata e che anzi si stia in timore che accada come male, castigo, cosa che non si attenderebbe. || aspittari cu li vrazza aperti: aspettar ansiosamente. || intr. Indugiare, lasciar d’operare tanto che succeda checchessia, soprastare: aspettare. || aspetta, si dice per far interrompere cosa cominciata: aspetta, un momento. || aspetta! voce di minaccia, a chi faccia cosa per noi contraria o cattiva: aspetta! || Per appartenere: spettare. || Rifl. pass. Per immaginarsi promettersi, anco temendo una cosa: aspettarsi. || cu’ fa mali, mali aspetta: chi la fa l’aspetti. || Prov. aspittari ’na cosa cu la varca di lu carvuni: aspettar il corbo, aspettar cosa che non venga mai. || aspittari e non viniri è cosa di muriri: aspettar e non venire è doglia da morire. || aspittari comu lu missìa: aspettar come il messìa, aspettarla lungamente o ansiosamente.

Aspittata. s. f. Aspettazione: aspetto.

Aspittativa. s. f. Speranza, espettativa: aspettativa. || stari cu l’aspittativa: star in aspettazione. || Termine troppo noto ad alcuni che vi stanno; quel mandar a casa gl’impiegati con diminuzione di paga per esuberanza di personale, aspettando o meglio attendendo che sian richiamati a servire: aspettativa.

Aspittazioni. s. f. Aspettamento con isperanza di riuscita: aspettazione.

Aspramenti. avv. Con modi aspri: aspramente.

Asprettu. add. dim. d’aspro: aspretto.

Aspriari. V. aspiriari.

Aspriceddu. add. dim. Asprettino.

Asprignu. add. Che ha dell’aspro: asprigno.

Asprizza. s. f. Astratto d’aspro: asprezza. || Met. Rigorosità, durezza: asprezza.

Aspru. add. s. m. Asprezza, selvatichezza: aspro.

Aspru. add. Si dice al sapor delle frutta acerbe: aspro. || Ruvido, salvatico in trattare: aspro. || Rigido, rigoroso: aspro. || Detto di vino: aspro. Sup. asprissimu: asprissimo.

Assa. Voce che usa il comito della nave per dar segno ai marinari: oh-ala. (Car. Voc. Met.) Vinci la deriva dal Lat. assa. || È anche altra cosa di nave. V. gassa.

Assa-fetida. s. f. T. bot. Gomma putentissima, gialla e rossa, che si trae per incisione dall’assa: assa fetida.

Assaccamentu. s. m. L’atto del boccheggiare: boccheggiamento.

Assaccareddu. s. m. e per lo più usato in pl.