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TIR — 1032 — TIR


Tiràntula. V. tarantula.

Tirantuni . accr. di tiranti.

Tirapedi. s. m. Aiutante del boja, che tira i piedi agl’impiccati.

Tirari. v. a. Condurre con forza muovere verso sè con violenza: tirare. || Scagliare, gettare: tirare. || Strascicare: tirare. || Attrarre: tirare. || Distendere, costruire: tirare. || T. gioc. Vincere, riscuotere il denaro: tirare. || Ottenere a suo modo, spuntare, conseguire: tirare. || Detto di armi da fuoco, scaricarle: tirare. || Detto di muli, cavalli ecc., dar calci, scalciare: tirare. || Detto di tempo, mandar a di lungo: tirare. || Detto di certi lavori come canne da schioppo, e simili, ridurre la loro superficie a convenevole figura: tirare. || Detto dell’oro, dell’argento, vale ridurli colla filiera a sottilissimo filo: tirare. || Detto di vini, chiarire: tirare. || Parlandosi di stampa, imprimere, stampare: tirare. || Riscuotere uno istipendio: tirare. || Cavar fuori a sorte per mezzo di polize: trarre, trarre a sorte. || Ritrarre, ricavare: tirare. || Estrarre, cavar fuori: tirare. || Cavar sentimento da alcuno scritto: tirare. || Allettare, indurre: tirare. || Detto di contratti, procurare quanto più si può di vantaggiarsi: tirare. || intr. Incamminarsi, inviarsi: tirare. || Aver la mira, riguardare, tendere, indirizzarsi: tirare. || Parlandosi di misura, di spazio, allungarsi: tirare. || Giocar di spada, sapere di scherma, esercitar la scherma: tirare, tirar di spada. || Detto di vento spirare: tirare. || tirarila cu unu, non mostrargli confidenza. || tirari a lu munzeddu, tirar addosso a un crocchio di persone, senza riguardo. || tirarisi, intr. pass. vale anco crucciarsi, adirarsi. || – la paga, riscuotere la paga: tirar la paga. Tirano dieci lire al giorno. (Giuliani). || – l’oricchi, fig. ammonire, riprendere altrui: tirare gli orecchi. || – la sita, cavar la seta da’ bozzoli: trar la seta || – ’na scupittata: tirar una schioppettata. || – lu coddu, l’uccider le galline strozzandole: tirare il collo alle galline. || – a la merca, tirar per imberciare: tirar a segno, tor di mira. || – lu lazzu, alzar la corda attaccata al saliscendi, onde la porta si apra: tirare la corda. || – li ponti, ritrarsi ad una impresa, por fine a checchessia. || – pri lu drittu, fig., far la cosa per l’appunto: arar diritto. || – a ’na cosa, agognarvi inclinarvi, tender a una cosa: tirar a una cosa. Nel Giuliani si trova questo esempio: la lepre tira al cavolo, alla lepre piace il cavolo. || tiraricci a una cosa, vale anco averne piacere, tenersene: ambire, p. e. non siamo nemici del vestir bene, anzi ci si ambisce. || – avanti, vivere, campare: regger la vita, p. e. comu siti? tiramu avanti: come state? si campa o si va innanzi. Vale anco, seguitare, non si fermare, passar avanti: tirar di lungo. E anche non badare a checchessia: tirar di lungo. || – la terra, disporre il terreno a pezzi coltivati: impresare (Pal. Voc. Met.). || – li mantici, V. in mantici. || – a calamita, attirar a modo di calamita: tirar a calamita. || – ventu: tirar vento. || – di parti, allontanare, discostare da altri: tirar da parte, da banda, da lato, in disparte. || tirari pri la peddi, o pri ammazzari ecc., cercare di uccidere: dar alla vita. Vale anche star sempre a contrariare, che si dice meglio tirarisi a la peddi. || tira e molla, comando del capitano di nave nel girar di bordo: arrionda. (Zan. Voc. Met.). Si dice pure met. dello insistere o bargagnare in checchessia. || tirari manu, lo dicono gli accoltellatori invitando a cavar fuori il coltello per battersi: cacciar mano. || tira e sagghia, dicon i marinari quando tiran la vela o l’antenna: tira tira. || tirarisi la porta, quando uno scende chiude dietro di sè l’uscio: tirar a sè l’uscio. Onde, tirati la porta: tirati l’uscio. || fari lu tira ed allenta, star tra due, non si risolvere: tentennare. || a tira ed allenta, in modo contraddittorio, contendendo: a tira tira. || a tira tu e tira io, o a tira tira, come sopra, e si dice anco quando si litiga o adoprasi la forza per ottenere o strappare checchessia: far a tira tira. Vale anche litigare pel prezzo di una derrata, d’una merce: squattrinare. || lu sangu tira, il risvegliarsi alcuna inclinazione o altro sentimento da naturale simpatia, somiglianza ecc.: il sangue tira. || nun tirari, detto di infermi o vecchi, vale approssimarsi a morire: tirar l’ajuolo. || tirarinni cu li denti, dicesi per dinotare cordoglio, quando appena si ricava da altrui il proprio alimento. || nun si tirari: non istiracchiare. || o tira ch’è notti, modo proverbiale che vale, e null’altro. || a mia tiri? tu ti nzerti, a me dai? tu ci perdi. || Pron. cu’ troppu la tira, prestu la rumpi, s’intende della corda, ma fig. si dice di chi voglia eccedere in checchessia: chi troppo tira, la corda si strappa. || megghiu una vota tira tira, ca tanti voti cazza cazza: vale più una frustata che cento arri là, val più una cosa energica, che cento mezzi termini. || fa malu tantu cu’ tira, quantu cu’ scorcia: tanto è tenere che scorticare. || tiravi a cu’ vitti e nzirtavi a cu’ nun vitti, ho fallato il colpo.

Tirastivali. s. m. pl. Ganci di ferro col quali ci aiutiamo a cavare gli stivali: tirastivali.

Tirata. s. f. Il tirare: tirata. || Continuazione, lunghezza continua di checchessia: tirata. || Discorso o altro lungo: tirata. || Strappata, stratta: tratta. || Invettiva, composizione acerba contro chicchessia: tirata. || Beuta: tirata. || Duello ad arma corta. || ’nt’ona tirata, difilatamente: in una tirata. || tirata di memoria, V. in memoria. || Atto o detto strano, bizzarro: uscita, scatto.

Tiratedda. dim. di tirata: tiratina, tiratella.

Tirateddu. dim. di tiratu. || Avaro: tiratino.

Tiratigghiu. s. m. Quel filo di seta in cui si avvolta lama d’oro, o d’argento increspato, o arricciato per uso di tessere, o ricamare, o simile: oro o argento riccio.

Tiratina. V. tirata.

Tiratu. add. Da tirare: tirato. || Disteso: tirato. || Avaro: tirato. || Chiaro e limpido, proprio del vino: tirato. || Dicesi di chi si tiene sopra di sè, sta troppo sulle sue: sostenuto. || drittu tiratu, difilato: tirato. || tiratu pri cca, per forza, malgrado: tirato per la gola, colla corda al collo. || tiratu pri li denti: per forza a mala pena.