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TIN | — 1031 — | TIR |
ra V. || Frode, truffa. || menza tinta, tinta leggiera, fra il chiaro e l’oscuro: mezza tinta.
Tintari. V. tentari.
Tintòriu. add. Spettante a tinta: tintòrio.
Tintu. add. Da tingere: tinto. || fig. Non buono: cattivo. || Corrotto, putrido. || Malvagio: tristo. || Inetto: disadatto. || Per lagnusu V. || Infelice, misero: triste. || essiri tintu, inteso di sanità: star male. || o tintu o pintu, modo prov. che è pure uno scherzo nel doppio senso della parola tintu, per tinto, e per cattivo: per lo meno, al peggio. || Prov. tintu è cu’ mori, ca cu’ resta si marita: chi è morto giace, e chi rimane si dà pace (Batacchi e Giuliani), tristo chi l’ha il male, giacchè gli altri non possono far altro che compatire. || prestu e tintu, dinota la brama di far presto, senza badar alla bontà. || tantu sta la robba tinta ’n chiazza, sina chi veni lu tintu e si l’accatta, si dice per pugnere coloro che comperano merce cattiva. (Nel Tomm. trovasi: Tinto per incollerito è nell’uso... e io ho udito, parlando d’uomo arrabbiato, come gli era tinto! era proprio nero! || Bianciardi. Fo la tinta, dice in Corsica la vedova... e vale abbrunata, e non delle vesti soltanto). Ecco come dall’uso di tinto per incollerito, per arrabbiato, per triste, per abbrunato, noi abbiamo poi dato a tintu il senso di cattivo.
Tintura. s. f. L’atto del tignere: tintura. || Superficiale notizia di checchessia: tintura. || Nome generico delle infusioni alcooliche, od eteree ecc.: tintura.
Tintureri. V. tincituri (Fr. teinturier).
Tinturìa. s. f. L’esser cattivo: cattivezza. || Tristizia. || Aggravamento di malattia. || Incapacità: nullaggine. || L’officina e l’arte de’ tintori: tintorìa. || V. lagnusìa.
Tinturiusu. V. lagnusu.
Tinu. s. f. Tina: tino. || – di la saitta, V. tinili.
Tinuri. V. tenuri.
Tinuta. s. f. Il tenere: tenimento. || Possessione, tratto di terreno che si possegga: tenuta. || T. cacc. Campo serrato: chiuso. || Il capire, il contenere in sè, capacità: tenuta. || in gran tinuta, vestito in gala: in gran tenuta. || Le levatrici intendono il prestar aiuto nel puerpero, raccogliendone il parto. || V. in tinuta l’ultimo §.
Tinutazza. accr. di tinuta nel § 2.
Tinutedda. dim. Tenutella.
Tinutu. add. Da tenere: tenuto. || Obbligato: tenuto. || bonu o malu tinutu, bene o mal conservato, governato. || Giudicato, riputato: tenuto. || tinuta, dicesi la donna di parto, che è stata coadiuvata dalla ostetrica.
Tiorba. s. f. Strumento musicale simile al liuto: tiorba.
Tìparu magnu. s. m. Si dice per dinotare cosa oltre misura, grandissima quantità.
Tipari. V. attipari.
Tipidizza. V. tepidizza.
Tìpisi. add. Dicesi di cosa di grave momento, importante. || V. busilli.
Tipografìa. s. f. L’arte della stampa: tipografìa. || L’officina dove si esercita: tipografia.
Tipogràficu. add. Di o da tipografia: tipogràfico.
Tipografiedda, dim. di tipografia.
Tipògrafu. s. m. Chi esercita l’arte della tipografia: tipògrafo.
Tippari. (Scob.) V. stipari.
Tìppiti. V. tuppiti.
Tippu. V. tipu. || V. timpa.
Tipu. s. m. Idea, esemplare, figura, imagine, impronta: tipo.
Tipu. add. Pieno quanto più non può capire: zeppo. || Di persona o bestia che abbia mangiato molto: pinzo. || tipu tipu, così raddoppiato ha più forza: pieno zeppo. || Dicesi di persona grassa e soda quasi sotto la pelle non possa contenersi il grasso: pinzo.
Tir. V. tri, p. e. tir tarì.
Tira. V. carrica al § 2.
Tirabbusciò. s. m. Strumento da cavar i turaccioli: cavatappi, cavaturàccioli (Fr. tire-bouchon).
Tira calzuna. V. tiranti.
Tiracatina. s. m. Colui che tiene la corda o catena dell’agrimensore aiutandolo a misurare.
Tiraciatu. s. m. Chi aspetta l’eredità (Minutilla).
Tiracorda. V. tiracatina.
Tiracristalli. s. m.pl. Galloni con cui si tirano su i cristalli della carrozza: cigna.
Tiraggiu. s m. Il tirare: tiramento. || Il tirare a sorte: tratta.
Tiralinii. s. m. Strumento d’acciaio per tirare linee: tiralinee.
Tiramantici. s. m. Colui che tira i mantici onde farli soffiare: levamantici, tiramantici (Mort.).
Tirannazzu. pegg. di tirannu: tirannaccio.
Tiranneddu. dim. Tirannello.
Tirannìa. s. f. Dominio usurpato violentemente, o tenuto ingiustamente: tirannìa. || Azioni, maniere da tiranno: tirannìa.
Tirannicamenti. avv. Con modo tirannico: tirannicamente.
Tirannicida. s. m. Uccisore del tiranno: tirannicida.
Tirannicìdiu. s. m. Uccisione del tiranno: tirannicidio.
Tirannicu. add. Di o da tiranno: tirannico.
Tiranniggiari. v. a. Far da tiranno: tiranneggiare.
Tiranniscu. add. Di o da tiranno: tirannesco.
Tirannottu. dim. di tirannu.
Tirannu. s. m. Chi usurpa violentamente un dominio, chi abusa del potere o si fa arbitro illimitato d’un popolo, senza il costui consenso, come le monarchie assolute: tiranno. || Persona crudele e ingiusta: tiranno.
Tiranteddu. dim. di tiranti, s. e add.
Tiranterra. Voce composta che vale spilorciu V.
Tiranti. s. m. Fune o striscia di cuoio, o altro, con che si tirano carrozze e simile: tirella. || Striscia di cuoio o d’altro, per tener su i calzoni: cigne, brettelle, bertelle, stracche. || Quelle per tener su i bambini quando cominciano a star ritti: donde, falde. || – di lu frenu: sguancia. || – di li scarpi, laccetti delle scarpe. || T. arch. Pezzo di legname che serve a tener saldi i puntoni del cavalletto di un tetto: tirante. || Per tiracristalli V. || Que’ cappi di nastro agli orli degli stivali per poterseli calzare: laccetti.
Tiranti. add. Che tira: tirante. || Disteso, diritto, spiegato: teso. || Detto di persona piuttosto avara: tirato. || Vale anche contegnoso.