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vale anche, quando i bambini, sopra una seggiola o su d’altro, metton una pezzuola, e fingono di esser a mensa: far le merenducce. || T. tip. Asse grossa di legno, o lastra d’ardesia o di marmo, fermata lateralmente al torchio, e sulla quale si stende l’inchiostro da intridere i mazzi o i rulli: tavoletta.

Tavuliddiari. v. intr. Attender a triocche ed a bagordi: trioccare.

Tavuliddiata. V. tavulidda al § 3.

Tavulidduna. accr. di tavulidda in senso di triocca.

Tavuligghia. s. f. Ognuno di quei regoli piatti che formano la persiana: stecca.

Tavulinazzu. pegg. di tavulinu.

Tavulineddu. dim. Tavolincino, tavolinetto.

Tavulinu. s. m. Piccola tavola, su cui per lo più si studia, si giuoca, si lavora ecc.: tavolino. || stari a tavulinu, studiare, applicarsi intorno a scritture: star a tavolino. || omu di tavulinu, studioso: uomo da tavolino. || a tavulinu, secondo teoria, contrario di praticamente: a tavolino. || lu tavulinu l’ammazza, cioè lo studio: il tavolino l’ammazza.

Tavulinuzzu. dim. di tavulinu: tavolinuccio.

Tavulittedda. dim. di tavuletta.

Tavulòccia. s. f. Quella sottile assicella sulla quale i pittori tengon i colori nel dipingere: tavoloccia.

Tavuluna. accr. di tavula: tavolone.

Tavuluneddu. dim. di tavuluni, tavola alquanto grande: tavolotto. || Quell’assicella su cui i calzolai tagliano, scarniscono la pelle: asse, tagliere.

Tavuluni. s. m. Asse di legno molto più spesso della tavola (V. tavula di punta): tavolone. || met. Uomo sciocco: bietolone.

Tazza. s. f. Sorta di vaso di forma piatta, col piede: tazza. Per cicara V. || Per lattera V.

Tazzamita. V. zazzamita.

Tazzetta. dim. di tazza: tazzetta, tazzino. || Spezie di fiore detto altrimenti narciso: tazzetta. Narcisus tazzetta L.

Tazzicedda, Tazzitedda, Tazzudda. V. tazzetta: tazzina. Anco quanto contiene una tazzetta: tazzetta.

Tazzuna. accr. di tazza: tazzone.

Te. pron. Voce dei casi obbliqui: te. || te, coll’apostrofe. || Seconda persona singolare dello imperativo del verbo tenere, tieni: . || tè tè, modo di chiamare ed allettare gli animali: tè tè. || Esclamazione di maraviglia: to’ to', guarda guarda. E per busse: pacche.

. s. m T. bot. Arboscello indiano e chinese, di cui le foglie accartocciate vengono a noi, per uso di bere la loro infusione: . Thea bohea L., La bevanda che si fa con tale infusione: .

Teatinu. s. m. Appartenente ad uno de’ mille ordini religiosi che vegetavan a spese della società: teatino. Fondato da S. Gaetano Tiene. E Mort. dice derivare tal nome da Teate oggi Chieti.

Teatrali. add. Di o da teatro: teatrale.

Teatreddu, Teatrinu. dim. di teatru: teatrino. Quello per lo più nelle case particolari.

Teatru. s. m. Edifizio adatto a rappresentarvi spettacoli, opere drammatiche ecc.: teatro.

Teca. s. f. Scatoletta di metallo con coperchio, di cristallo, ad uso di riporvi reliquie; voce derivata dal greco.

Tecchia. V. tanticchia.

Tècnicu. add. Appartenente alle arti, che riguarda alcune arti: tecnico.

Teda. s. f. Pino selvatico del cui legno si fanno vari lavori, e brucia come una torcia: teda.

Tedèu. s. m. Inno della Chiesa in ringraziamento a Dio, che comincia Te deum ecc.: teddìo, tedèo.

Tèddiu. V. tediu e così i simili.

Tediari. v. a. Tener a tedio: tediare. || rifl. pass. Annoiarsi, aver tedio: tediarsi. P. pass. tediatu: tediato.

Tediatizzu. add. Alquanto tediato.

Tèdiu. s. m. Noia grave che viene da rincrescimento: tèdio. || Noia che si partisce dallo aspettare: tedio. || met. Amoretto, pretensione, passione: baco.

Tediusamenti. avv. In modo tedioso: tediosamente.

Tediusità. s. f. Rincrescevolezza: tediosità.

Tediusu. add. Di tedio, noioso: tedioso.

Tègula. V. canali al § 5. || Finimenti e ornati dei cornicioni interni, che sovrapposti si fanno sporgere un poco, e per lo più son dorati.

Telegrafìa. s. f. L’arte del telegrafo; il luogo dove è l’ufficio telegrafico: telegrafìa.

Telegraficamenti. avv. Per via di telegrafo: telegraficamente (credo d’uso).

Telegràficu. add. Attenente a telegrafo, venuto per telegrafo: telegràfico.

Telègrafu. s. m. Macchina o ordine di segni visibili da lontano, per parlare co’ lontani; oggi s’intende quello per via del filo elettrico: telegrafo. || fari lu telegrafu, far segni d’intelligenza fra loro due persone.

Telescòpiu. s. m. T. ott. Strumento di più cristalli o lenti, onde scoprir le cose lontane: telescòpio.

Telir. V. tilaru. Così a Piazza.

Tema. s. m. Soggetto, argomento, materia: tema.

Tematicarìa. s. f. Ostinatezza: caponaggine.

Tematicu. add. Ostinato: capone, testereccio (Sp. tematico: caparbio).

Temerariamenti. avv. Con temerità: temerariamente.

Temerariissimamenti. avv. sup. Temerariissimamente.

Temeràriu. add. Troppo audace, imprudente: temeràrio. || giudiziu temerariu, quello che si fa senza fondamento nelle azioni altrui: giudizio temerario.

Temerità. s. f. Soverchio ardire, impeto violento senza ragione della mente, audacia: temerità.

Tèmiri. V. timiri.

Temperamentu. s. m. Complessione, qualità e stato del corpo: temperamento. || Governo, modo di reggere: governo. || Compenso, ripiego, misura: temperamento. || Combinamento, o accoppiamento di qualità: temperamento.

Temperanti. add. Che ha la virtù della temperanza: temperante.

Temperanza. s. f. Virtù morale per cui l’uomo infrena ogni disordinato appetito: temperanza. || Moderazione, modestia: temperanza.