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nota la sua sicura dottrina, conosceva che con la perspicacia del suo ingegno, harebbe potuto benissimo giudicare, quali devessero essere i costumi christiani, et di quali virtù devessero essere istrutti i figliuoli, et come quello che ha molta esperienza ne i governi publici, gli saria stato facile il determinar qual devesse esser la vita d’un Cittadino de la christana Republica, considerò anchora che Monsig. Reverendiss. di Verona, per esser legato con V. S. Illustrissima con un nodo d’una santa amicitia, et per la reverenza che le porta, harebbe hauto il medesimo desiderio di giovar al mondo con questo si efficace mezo. La onde fidato ne la paterna affetione che il Vescovo gl’ha sempre mostrato, si come suole abbracciare, et favorire tutti i letterati et i buoni servi di Dio, gli mandò il trattato fatto da lui, de la educatione christiana, supplicando S. S. Reverendissima che volesse esser contenta prender fatica di scorrer il libro, et poi gli notificasse il parer suo. Ilche fece egli molto cortesemente, et non solo si contentò di leggierlo, ma volse che fusse veduto da persone molto letterate, lequali tutte, conformandosi