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PRIMO. | 18 |
et accetti nel suo cospetto, è però anchor vero, che Iddio ci vuol concedere molte cose con questo efficacissimo mezo della oratione, nellaqual cosa si scopre grandemente la misericordia di Dio, il quale si compiace che i doni, et le gratie sue, siano anchora merito nostro, et si acquistino da noi con un giusto titolo di ragione, come premio, et mercede della fiducia, della humiltà, della perseveranza, et di molte altre virtù che si esercitano nella devota, et fervente oratione, talche il benigno padre delle misericordie, et vuol concederci la gratia che desideriamo, et con più larga misura, et con più ferma possessione, et con maggior contentezza nostra ce la vuol concedere, che noi stessi non sappiamo nè desiderare, nè chiedere, et di vantaggio vuol coronarci in Cielo, per il suo medesimo dono, come acquistato, et meritato da noi. Per tanto il marito, et la moglie che desiderano esser padre, et madre, vadano spesse volte avanti à Dio, et quivi effondano con abondanza di spirito, et di fede la oration loro, ricorrendo anchora humilmente alla intercessione della gloriosissima regina del Cielo, madre di Dio, et all’aiuto de gli altri santi, rinovando spesso i proponimenti che i figliuoli li vogliono solo per gloria di Dio, et dopo questo, se alla Maestà sua piacerà disporre altrimenti non si contristino fuori di modo, ma aspettino con patienza, et con animo tranquillo il tempo del divino beneplacito, perseverando pur tuttavia nella oratione, la quale non è mai infruttuosa, se bene ci pare di non esser esauditi. Et stiano i due consorti di buona voglia, che vedendoli il Signore perseverare con fede, dirà loro quello che disse alla invitta Cananea; Ò mulier magna est fides tua, fiat tibi sicut vis, ò donna, grande è la tua fede, fa cosi come tu voi.
Che i figliuoli ottenuti con l’oratione spesse volte riescono di eccellente bontà, et valore. Cap. XXXI.
È cosi grande la forza della humile et fervente oratione., che non solo impetra da Dio i figliuoli, ma impetra anchora particular gratia et aiuto acciò siano buoni. Leggiamo nelle divine historie di huomini segnalatissimi, et per valore, et per bontà, i quali furono frutto delle orationi de i padri, et madri, comu fu il gran Samuele profeta, et Giudice del popolo d’Israele, ilquale come la scrittura dice fu cosi chiamato da Anna sua madre, eo quod a Domino postulasset eum, percioche con caldissime preghiere lo havea dimandato à Dio. Leggiamo parimente che Abramo si querelava con Dio di non haver figliuoli onde fosse necessario ch’un servo suo natogli in casa, dovesse succedergli herede; et allhora gli