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PRIMO. 14

strettamente congiunte, che si come altrove s’è detto, già non son due, ma una carne.

Ma che diremo di quelli, che adescati dall’oro, non pensando ad altra cosa, et vendono, per dir cosi, à prezzo d’una grossa dote, la perpetua pace, et quiete della vita loro? conciosia che, secondo un’antico proverbio, quanto è grande il mare, tanto è grande la tempesta; voglio dire, che la ricca moglie, con la gran dote, conduce anchora le grandi spese, et le soverchie pompe, alle quali non si potendo poi supplire, ò si fanno con ruina delle case, ò se pur si vogliono moderare alquanto, danno materia di continue querele, mercè della mal desiderata dote, la quale fomenta l’altrui vanità, et si oppone per scudo di tutti i disordinati appetiti.

Che ne i matrimonii si deve cercar la egualità, et la virtù. Cap. XXV.

Non è però necessario che i matrimonii sopradetti, misurati più dall’amore et interesse della carne, che dall’amor di Dio, sempre siano accompagnati da gli incommodi che detto habbiamo, perche et Dio benedetto per sua somma bontà racconcia molte volte quello che gli huomini han guasto, et la prudenza d’uno de i due sposi, può guadagnare in modo l’animo dell’altro, che lo riduca alla buona, et diritta via, et finalmente la gratia che si dà in questo sacramento santo, se truova alcuna scintilla di buona dispositione, fa à luogo, et tempo come à Dio piace, maravigliosi effetti, ma perche nelle cose humane, et morali non si richiedono come disse un savio del mondo, le dimostrazioni matematiche, cioè certissime, et immutabili; è da sapere che si ragiona secondo quello che più communemente avviene, et perciò molto probabilmente si può affermare, che tutto quello che comincia con mal principio, non è per havere nè buon successo nè buon fine. Et per tanto ottima cosa deve esser giudicata da quelli che vogliono congiungersi in matrimonio, il cercar quanto si può la egualità, et di patria, et di conditione, et di facultà, et di età quanto si conviene, et sopra tutto di conformità di costumi, la quale per se stessa suol conciliare amicitia, perilche essendo il matrimonio un vincolo, che ha da ligare gli animi di due persone con il più stretto nodo d’amore che si possa imaginare, tanto più efficacemente conseguirà il suo effetto, quanto maggior conformità, et simiglianza ritrovarà nei suggetti che si hanno da unire, si come vediamo avvenire nelle cose naturali, verbi gratia, l’acqua ch’è fredda, et humida più facilmente si transmuta et si converte in aere, co’l quale si conforma nella humidità, che non fa in fuoco,