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LIBRO

commune non regolato da proprio interesse, ma da sincero amore. Et in somma chi andarà ben discorrendo trovarà che tutti i beni, tutti i frutti, tutti i debiti, et offitii del matrimonio si contengono in questa divina rappresentatione della congiuntione di Christo con la Chiesa. Et per tanto devono i maritati spesse volte ridurlasi à mente, sì per conoscer meglio gli oblighi proprii, sì anchora per ricever di continuo con questa santa meditatione nova gratia, et virtù da Dio di poterli adempire. Ma due cose particularmente, che più da vicino appertengono al presente nostro proposito ci dimostra questo misterioso sacramento; l’una che il desiderio di ottener figliuoli ha da esser principalmente per farli buoni à gloria di Dio. Et in questo deve reputarsi felice la fecondità materna, si come la santa Chiesa fecondata dalla divina gratia del suo celeste sposo, gli genera ogni giorno d’acqua, et di spirito nel santo Battesimo numerose schiere di bellissimi, et santissimi figliuoli. L’altra cosa è, che chiunque vuol porre il capo sotto il giogo matrimoniale, può et deve dalle nozze di Christo imparare quale debbia essere il matrimonio christiano, et con quale intentione, per quai rispetti, con quali mezzi, et à che fine convenga esser contratto da ambedue i contrahenti, et quanto accuratamente si debbia avvertire di non vi commetter cosa che offenda gli occhi, et la santità di colui, le cui purissime, et divinissime nozze, nel sacramento di queste humane si rappresentano, si come alquanto più distintamente mi pare dover dimostrare.

Quali debbiano essere i matrimonii christiani, et della matura deliberatione di contraherli. Cap. XXI.

È cosa manifesta, che in qual si voglia deliberatione et attione di momento, che l’huomo prudente et christiano pretenda di fare, non solo deve proceder maturamente, et con molto consiglio, come anchora i savii del mondo han conosciuto doversi fare, ma nel primo luogo ha da proporsi avanti gli occhi, la gloria di Dio, et la salute dell’anima sua, et questo è più presto un sol fine, che due, conciosia che et noi stessi, et la salute nostra debbiamo amare principalmente in Dio, et per gloria di Dio, per modo tale, che dove si pregiudichi à questo fine del bene dell’anima, et dell’honor di Dio, non ci è appresso del christiano luogo di deliberatione, essendo sempre vero il detto della somma verità: quam dabit homo commutationem pro anima sua? volendo dire che niuna cosa è in questo mondo di tanto valore, in cui cambio debbia l’huomo dare la pretiosa anima sua. Hor se et con retta intentione, et con maturo consiglio si deve