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TERZO. 181

la lingua et le discipline Caldee, facendoli nobilmente allevare, et provedere delle cose necessarie acciò dopo tre anni, potessero stare avanti il Re, tra i quali fù il grande Daniele, et i tre tanto celebrati fanciulli della fornace ardente. Et certo niuna cosa è più degna di gran Principe che allevare huomini et essere come padre di molti nobili ingegni, à gloria di Dio et publico benefitio. Vada disponendo il padre i figliuoli in quella maniera di studii, ò cavallereschi, ò Clericali, che hanno conformità con le Corti dove pretende mandarli, che se bene per esempio, nella Corte d’un Rè, acquistarà il giovane come è probabile maggior perfettione, nelle cose che à nobile Cavaliere si convengono, che nella Casa paterna, nondimeno il mostrar seme di valore, et havere qualche qualità et conditione eccellente, lo renderà amabile, et gli spianarà la via per acquistarsi più facilmete la gratia del Principe. Et quanto à gli Ecclesiastici util cosa è à quelli che vogliono caminar per la professione delle lettere, la intelligenza de i sacri Canoni, et di Theologia, ad altri che vogliono esser segretarii apporta grande entratura haver come si dice buona mano di scrivere, et molto più giova il sapere acconciamente spiegare i concetti in latino, et in volgare, et haver cognitione di historie, massime delle più vicine à i nostri tempi, et de i governi delle republiche per poter entrare ne i negotii et affari d’importanza, sotto la guida et disciplina d’alcun huomo prattico, et esercitato.

Come per la gratia de i principi terreni, non si deve mai offendere dio. Cap. LXXXVI.

Et perche la somma d’ogni cosa, consiste nel piacere à Dio principalmente, et salvare l’anima sua, per tanto avverta il padre di non essere autore della dannatione del figliuolo et della sua propria, la onde non lo mandi in parte, dove il candore, et la integrità della fede possa periclitare, et nel resto lo mandi armato del timor di Dio, et di santi ammaestramenti, ricordandoli che cerchi di acquistar la gratia del suo Principe con esser fidele, amorevole, et diligente nel suo servitito, con haver le mani nette da ogni corruttela, et finalmente con la vigilanza, con la fatica, et con la virtù, et non habbia mai invidia à coloro, che per vie distorte et con offesa di Dio pervengono ad essere favoriti de i Principi, et però si declari à buon’hora ch’egli è christiano, et talmente è disposto à servire il suo padrone terreno, che non vuole in modo alcuno diservire al suo padrone celeste, à cui prima ha obligato la fede sua nel santo battesimo, altrimente se il padrone temporale commanda cosa contraria allo eterno,