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TERZO. | 179 |
se ne rallegri, percioche non ci è cosa più pretiosa d’un buon figliuolo, et sino à i filosofi gentili, hanno posto tra le felicità humane, et di questa vita, lo haver molti, et buoni figliuoli.
Come in particulare si debbiano allevare i figliuoli che haveranno a esser clerici et religiosi. Cap. LXXXIII.
Concludendo adunque diciamo, che il buon padre non ha da impedire, ne meno à forzare il figliuolo di eleggere lo stato altissimo della religione, et della perpetua castità, ilquale stato, Christo nostro Signore non ha voluto da principio, mettere sotto obligatione, ma ha detto chi può prendere prenda, acciò chi vuole, resti poi giustamente per sempre obligato co’l ligame della sua libera voluntà, et del suo proprio voto. Non piacciono à Dio i sacrifitii, et le offerte che non vengono dal cuore, ma sforzatamente, et molto meglio è esser buon laico nella vita seculare, che tristo religioso, ò Clerico, et generalmente parlando, chiunque desidera edificare questa alta torre, deve prima secondo l’avvertimento dell’evangelio, sedendo, cioè con matura deliberatione, far bene il conto, se ha danari suffitienti per condurla con la divina gratia à perfettione, la onde non è da correre in cosa di tanta importanza, precipitosamente, ma di tal maniera si ha da mettere la mano all’aratro, che altri non si rivolga più indietro, ma perseveri sino alla fine acciò sia salvo. Hor perche potrà essere, che Iddio faccia particular gratia, al nostro padre di famiglia, di chiamare alcuno de i suoi figliuoli, à questa sublime vocatione, per tanto si ricorda che quel figliuolo, ilquale il pietoso desiderio paterno, va disegnando di dedicare à Dio in religione, mosso da probabili conietture della inclinatione del fanciullo, et con retto et santo proponimento, et con prudente deliberatione, quel figliuolo dico doverà esser allevato con maggior cura, et maggiormente doverà andarsi esercitando nelle cose pertinenti à huomo religioso, come per esempio, sia più assiduo nella frequenza de i sacramenti, nella lettione della vita dei santi, che sono come esemplari di perfetti religiosi, nello studio de i libri spirituali, et devoti. Attenda maggiormente alla cognitione delle lettere, et massime quando sarà il tempo, a i sacri Canoni, et alla sacrosanta Theologia. Convenirà anchora che si avvezzi à servire nelle Chiese alle messe, et divini offitii, dilettandosi quasi novello soldato, di conversare ne i castri del suo signore. Frequenti più spesso le opere di pietà, habbia meno conversatione con i laici, et più assiduamente con preti, et altri huomini religiosi, fugga tutte le vanità del secolo, et in somma impari à buon’hora, et