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LIBRO |
piaceri loro corrono senza freno, non essendo cosa ragionevole, ne laudabile che per un vano diletto si getti la vita d’un gentil’huomo, la quale si deve spendere con giuditio utilmente, et virtuosamente per servitio di Dio, et della patria.
Come i soldati et cavalieri in tempo di pace devono bene occuparsi. Cap. LXXIX.
Ma egli è cosa grandemente necessaria che il nostro soldato, sappia spendere lodevolmente et christianamente il tempo, quando è lungi da gli eserciti, nella quiete della pace, essendo pur cosa troppo disdicevole, veder un Cavaliere tutto ’l giorno con carte, et dadi in mano, ò starsi ne i balli et conviti ò cavalcare mattina, et sera spensieratamente per i corsi vagheggiando con offesa di Dio et malo esempio de suoi Cittadini. Sia adunque il nostro Cavaliere come à christiano nimico dell’otio, et del peccato si appertiene, buon padre di familgia, poi che come è probabile, doverà prender moglie, attenda ad educar bene, et christianamente i suoi figliuoli, riveda il governo domestico, dilettisi della agricultura et delle cose rustiche, nella Città eserciti alcun carico ò magistrato secondo il grado suo, prenda cura di qualche luogo pio, et promova con carità le opere di pietà, non si sdegni, anzi si reputi honore di servire gli infermi ne gli hospitali, et di ricever i peregrini, ricordandosi che queste appunto sono inprese Cavalleresche, come anticamente facevano i Cavalieri del tempio, et dell’hospitale di san Gio. in Gierusalemme tanto celebrati nelle historie. In somma non sia del numero di coloro che per solo portar la spada, et vestir bene et viver in ogni delitia otiosamente par loro essere Cavalieri, inutili nella guerra, et inquieti nella pace. Et quanto a i soldati di minor conditione, non ha dubbio che dopo le fattioni della guerra, devono ritornare a i soliti artifitii, et occuparsi utilmente, non aggravando con l’otio loro, anzi sollevando con la fatica i bisogni della patria. Ma sopra tutto il nostro buon Cavaliere à viso apperto, si scuopra per servo di Dio, nella frequenza de i santi sacramenti et in tutti gli esercitii christiani, vincendo il timor mondano, et desiderando più di assomigliarsi à Cornelio, à Mauritio, et à gli altri Cavalieri che congiunsero co’l valore la religione et bontà, che à questi derisori le burle et derisioni de i quali son degne d’esser disprezzate, et derise, et per questo anchora giova molto l’haver cominciato à buon’hora, et fatto fermo proponimento nel cuor suo di voler più piacere à Dio che à gli huomini.