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TERZO. 170

fra le altre cose, dicono gli Imperatori che quelli che hanno desiderio d’imparare non habbiano famigliarità con genti infami, et di vita inhonesta la compagnia de i quali affermano esser vicina à gli istessi peccati. Di più ammoniscono gli scolari, che non vadano à i spettacoli, et à i conviti, et finalmente danno potestà al magistrato, che i discoli, et licentiosi, et che non vivono conforme alla dignità, et gravità delle arti liberali, siano publicamente battuti, et scacciati con infamia dalla Città. Da i quali ordini si può comprendere qual modestia et bontà di vita ricercassero quei Principi ne i giovani studenti. Onde non senza cagione à questi nostri tempi, il sacro Concilio di Trento vuole, che le Università. et studii generali siano con molta diligenza visitati, et tutto quello che hà bisogno di correttione , et di riforma, si emendi, et riordini da coloro à i quali s’appertiene per augumento della religione, et disciplina ecclesiastica. Della qual materia tanto ci basti haver ragionato, quasi per via di incidenti, et digressione.

Della providenza paterna circa il mandar i figluoli à studio. Cap. LXX.

Ritornando à ragionare co’l padre di famiglia, come più è offitio nostro dico, che il prudente padre deve considerare dall’un canto la utilità de gli studii publici, dove sono maestri di eccellente dottrina, et dove la frequenza delle disputationi, la facilità del conferire, la concorrenza, et emulatione di tanti nobili ingegni, rende più facile la via faticosa delle scienze, et dove finalmente lo stimolo dell’honore, per ritornar alla patria co’l grado del Dottorato, risveglia spesse volte dal sonno lo scolare, ilquale ha qualche giudicio, et consideratione di se medesimo; deve parimente dall’altro lato, considerare i pericoli, che secondo il commune uso di vivere, può correre il figliuolo, ilquale con un legno fragile, cioè con la sua giovanezza propria, entra in un tempestoso pelago, et pieno di molti scogli, et dopo questo bilanciando bene ogni cosa, proceda il buon padre con tale temperamento, et maturità in questa deliberatione, che i commodi dello andare à studio non si perdano, et gli incommodi si schifino per quanto è possibile. Primieramente importa molto, come in tutte le altre cose la buona educatione precedente, et lo essere il giovane avvezzo sino à questo tempo al timor di Dio, percioche un cuore che quasi co’l latte hà bevuto questo salutifero antidoto, et molti, et molti anni se n’è nutrito, non cosi facilmente è avvelenato dal peccato, ne con tanta impudenza pecca, ne cosi altamente si profonda