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TERZO. | 161 |
spendendo per parlar in questa guisa ogni prezzo, et ogni gran tesoro per condurvegli; et per confirmatione di questo non occorre altro esempio che quello di Sodoma, et Gomorra, et delle altre infelici Città, dove se si fossero trovati solo dieci huomini giusti, non sariano state sommerse dall’horribile diluvio del fuoco. Felici finalmente sono, et benedette le amicitie che si fanno con i buoni, che hanno per fondamento la virtù, et non il vitio, et sono colligate dal vincolo della carità, et da un sincero amore, et non dallo interesse, ò da un breve, et caduco diletto; di questi dice il Savio; Lo amico fidele è una protettione forte, chi lo ritrova, ha trovato un tesoro; non è cosa che si possa paragonare all’amico fidele, et non ci è peso d’oro ne di argento, che sia degno d’essere agguagliato alla integrità della sua fede. L’amico fidele è come una medicina salutifera, et per la vita temporale, et per la eterna, et chi teme Iddio lo ritrovarà. Sino a qui sono parole del Savio, lequali ci dimostrano quanti beni, et temporali, et spirituali ci apporti un vero, et buon amico, con gli aiuti, con i conforti, et con i consigli salubri, et parimente ci insegnano, che una cosa tanto rara, et pretiosa è dono di Dio, ilquale concede questo singular benefitio à gli amici suoi, et à quelli che hanno il suo santo timore, et però molto sogliono ingannarsi gli huomini in questo particulare, persuadendosi di haver amici assai, et massime i ricchi, et non si accorgono che sono amici simulati, adulatori, che amano le mense, et le altre utilità che hanno di presente, ò sperano di poter havere, et sono amici del tempo lieto, et non stanno saldi nel tempo della tribulatione, si come nel luogo sudetto il Savio medesimo gli dipigne con i loro proprii colori.
Della conversatione del figliuolo di famiglia con gli amici paterni. Cap. LVII.
Hora di questi veri, et sinceri amici se alcuno ne haverà il nostro buon padre di famiglia, si come per la bontà, et diligenza sua senza dubbio ne doverà havere, procurarà di lasciarlo al figliuolo non altrimenti che una heredità. La onde operarà, che il figliuolo conosca et prenda amore dell’amico paterno, et goda tal volta della sua conversatione ricreandosi seco et allargandosi con alquanto più di libertà, che non conviene di fare co’l proprio padre, dallaqual cosa se ne cavaranno molti commodi, percioche intendendosi bene il padre di famiglia, con l’amico fidele, circa la educatione del figliuolo, occorrerà non di rado, che un consiglio, una correttione, et altre cose tali, verranno meglio fatte dallo amico che dall’istesso padre; quindi anchora avverrà che il giovane si curarà