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LIBRO

moderato, non lasciando la briglia del governo, ma rallentandola alquanto à luogo et tempo, in modo però che si conservi sempre viva nel figliuolo la dispositione di ubidire il padre, et la estimatione de i suoi commandamenti, et finalmente tutta via si mantenga in lui il timor filiale, che gli sia sempre come un freno di non far cosa, che possa offendere, ò dar disgusto à suo padre, anzi per contrario si compiaccia di dargli contentezza et satisfattione.

Quanto spetialmente nella adolescenza siano pericolose le male prattiche. Cap. LV.

Quantunque di sopra in più d’un luogo, à varii propositi si sia ragionato delle prattiche, et conversationi, nondimeno per la molta importanza della cosa, et perche in questa età spetialmente della adolescenza, se ne corre gran pericolo, non hò potuto mancare di ricordare espressamente in questo luogo al nostro padre di famiglia, che vi habbia l’occhio aperto. Et perche come si è detto, questa età è disposta à fare amicitie, et ama le compagnie, è da stare bene avvertito, che qualche giovane dissoluto, ò per voler compagno nelle sue licenze, ò per speranza d’haver occultamente per mezzo del giovanetto, delle sostanze del padre di famiglia, ò per altri fini poco honesti, non si vada insinuando, et intromettendo nella benivolenza, et domestichezza del nostro semplice et credulo figliuolo; percioche questi tali sogliono sottilmente osservare le nature, et gli appetiti de’ giovanetti, ò siano di gìuochi, ò di cavalli, ò altre cose tali, et propongono loro quella esca che maggiormente gli può attrarre, et in spetie i diletti carnali, che sono la rete, che più facilmente gli prende, et più fortemente gli ritiene. Con questi adunque et altri artifitii, havendo allacciato il misero giovanetto, lo conducono poi gli infideli compagni, et falsi amici dove vogliono in ogni prencipio di peccato, non facendo egli resistenza alcuna. Scrive santo Agostino lungamente ne i libri delle sue humilissime confessioni, scritte come si può credere, da quel gran santo per particular providenza de lo Spirito santo, à maggior corona della sua humiltà, et per ammaestramento, et cautela di molti, scrive dico et piange diversi gravi incommodi dell’anima sua, ch’egli ricevè nella età della quale hora parliamo, dal commertio di cattivi et vitiosi compagni suoi, et fra le altre cose dice, ch’era venuto à tanta cecità, che si recava à vergogna di far cose manco vergognose de gli altri suoi coetanei, i quali udiva vantarsi delle dishonestà commesse et tanto più gloriarsi quanto più erano colpevoli, onde egli per non parer da manco di loro desiderava peccare, non solo per gusto del peccato, ma per