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TERZO. 156

nelle querele, et dispareri loro tutti si rimanessero, et il medesimo proportionatamente si osservasse con quelli di maggiore età, mentre à certi tempi fanno à guisa di compagnie, et fanno alcune publiche ricreationi, si che etiandio nel giuoco, et ne gli esercitii rilucesse una certa honestà, et disciplina; chi dico volesse a nostri tempi introdurre per cosa ordinaria una simile usanza, saria riputato huomo inventore di cose strane, per non dir ridicole, et che fosse cosa impossibile il metterle in prattica. Per tanto acciò alcuno non dica che io ho preso troppo gran carica, et certo non dalle mie spalle, à voler rifare il mondo, pregarò almeno quei pochi padri di famiglia, che desiderano reggere i loro figliuoli con alquanto maggior cura dell’uso commune, et parimente i buoni maestri, che se le cose dette di sopra hanno qualche probabilità di ragione, non lascino senza custodia i loro giovanetti, mentre fanno lor giuochi, acciò per poca cautela la ricreatione non distrugga quello che si va con studio, et fatica edificando nel restante della buona educatione.

Delle representationi. Cap. L.

È utile, et dilettevole maniera di ricreatione, maggiormente per i giovanetti studiosi, quella che molti religiosi usano di fare, cioè che alcuna attione humana si imiti, et rappresenti da i medesimi fanciulli, come se fossero quelle istesse persone, che altre volte veramente furono, ò si presuppone che fossero operatori di quella attione, et senza dubbio questa è una maniera di comedia, ma accomodata à materie più gravi, et più fruttuose, come sono delle vite de’ santi, et altre simili, che possano dare esempio, et instruttione di vera virtù; perilche i ridicoli impuri, benche sotto coperta, devono essere del tutto banditi, et solo vi possono haver luogo alcuni piacevoli, et honesti sali. Et io crederei che fosse ben fatto, che la attione che si prende à rappresentare fosse di huomini totalmente, et non vi fosse parte di donna alcuna, se non forse di alcuna matrona vecchia, di esemplare santità, et si ha da haver molto l’occhio da colui che ordina simili rappresentationi, che non vi siano narrationi amatorie, ne altra cosa, che possa effeminar gli animi de i giovanetti, che nel resto per mio giuditio non fa molto mestieri, di obligarsi alle leggi della Comedia, ne quanto al numero de gli atii, ne altre si fatte osservationi, percioche questo non è se non un giuoco, il cui fine è ricreare la gioventù, con qualche frutto dell’animo; deve però ò sia detta in lingua volgare, ò latina, esser composta giuditiosamente et con eleganza tale, che anchor in questa parte se ne possa far profitto, si come anchora