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LIBRO

certo modo si scordano di esser christiani. Et per certo egli è pur cosa strana veder alcuni, che fuggono il dire le voci, et i termini christiani, come se fossero scogli, solo perche Cicerone non gli ha usati, et più presto usano vocaboli improprii, et circonlocutioni tal volta ridicole, che parlar come ha parlato Agostino, Hieronimo, et gli altri Santi nostri maestri, et come parla tutto dì la santa Chiesa. Sopra la qual materia si potria dir molto, et si mostraria, s’io non m’inganno, assai chiaro, che huomini, per altro gravi, hanno scritto con modi inettissimi, et dette delle leggierezze non piccole, per ubidir troppo à questa superstitiosa purità del parlar latino; et si mostraria parimente come santo Ambrosio, et altri huomini santissimi hanno condennato questo costume, ma non voglio esser più lungo. Adunque il nostro maestro giuditioso, et christiano, vada per il mezzo della virtù, et non si oblighi à queste leggi, che sotto il pretesto di fuggire la barbarie, aprono la via al gentilismo. Laudo il parlar latino, pur che le parole si adoprino per quello, per che son trovate, cioè per esprimer le cose, et non per contrario, che le cose habbino ad ubidir alle parole. Laudo lo studio della eloquenza, pur che questa ancilla, insieme con tutte le facultà, et scienze humane, serva, et stia soggetta, come è giusto, alla Regina, cioè alla divina sapienza, et alla religion christiana.

Del congiungere con la lettione de i gentili alcun libro christiano. Cap. XLI.

Acciò il nostro giovanetto, ne gli studi suoi, si ricordi sempre ch’egli è christiano, et che tutto il resto deve ubidir à questa più eminente professione, doverà il maestro con la lettione de i libri gentili, congiungere alcun utile, et lodato libro christiano, et particularmente il Catechismo Romano, scritto elegantissimamente, et in quelle parti, che sono più difficili, potrà egli prenderne il succo, et accommodarlo alla capacità de’ suoi scolari, ma in spetie l’espositione della oratione Dominicale, mi par molto a proposito, et è piena di ottimi ammaestramenti christiani. Et perche come habbiamo veduto di sopra, il Concilio Lateranense vuole che si leggano delle vite de i santi, crederei che per questo effetto, potessero molto ben servire quelle poche che san Hieronimo ci ha lasciate, come di san Paolo primo heremita, et di Hilarione, similmente la vita di san Martino, scritta da Sulpitio Severo, et anco l’historia Ecclesiastica, scrittori ambedue che per mia opinione non faranno danno alla buona lingua, ma ben senza dubbio faranno giovamento a i buoni costumi. Si è adoprato con molta lode, nello istesso studio delle vite de’ santi, benche più brevemente,