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LIBRO |
perfetta, et altissima sapienza, non servirono alle dottrine de’ gentili, nè si obligorno à seguitar gli errori loro, anzi fecero servire la acutezza dello argumentare, le vaghezza de i fiori poetici, la copia del dire, et ogni altra cosa bella, et buona de’ gentili, alla religion Christiana, et alla sacra Theologia, per ciò che il lume della ragione naturale, et dello intelletto, è dono di Dio, et ogni verità che i Poeti, i Filosofi, et gli altri scrittori profani hanno scritta, ò sia lodando la virtù, ò biasimando il vitio, ò trattando delle opere mirabili della natura, in somma quanto di vero hanno conosciuto, et detto, tutto è da Dio, et tutto quello potiamo noi appropiarsi come cosa debita à noi, che sopra il lume della natura habbiamo il lume chiarissimo della fede, et ne siamo i più giusti et legitimi possessori. Et come si legge nelle divine historie, che i figliuoli di Israel presero i vasi d’oro, et d’argento, et molte cose pretiose, quasi in prestanza da gli Egittii, et spogliarono l’Egitto, secondo il commandamento di Dio, delquale oro, et argento, et gemme, si fecero poi varii ornamenti, et instrumenti del tempio, ò vero Tabernaculo, per il culto del vero Iddio, cosi noi debbiamo convertir in servitio di Dio, et utilità de’ prossimi, l’oro delle dottrine, et l’argento della eloquenza de’ gentili, et tutto quello, che di bello, et di pretioso à guisa di gemme, è sparso ne i libri loro. Non ha da imparare lo scolare Christiano la retorica per opprimere i poveri, non per commover à seditione i popoli, non per persuadere ne i consigli le deliberationi ingiuste, non ha da esser questa arte nel nostro christianamente educato giovane la spada del furioso, anzi per contrario lo scudo per difesa de i buoni ingiustamente oppressi, et uno instrumento della giustitia, et del ben publico, et dell’honor di Dio. Non apprenderà il nostro fanciullo à far versi per cantar gli amori impudichi, et lascivi, nè per rodere con maledicenze la fama di alcuno, ma per lodar la virtù, et le opere honorate de i buoni Cittadini, et per eccitar più facilmente con l’harmonia, et suavità del verso i cuori humani all’amor di Dio, et alla osservanza della divina legge, per la qual cagione dice S. Basilio, che lo Spirito santo ritrovò i salmi, che il santo David compose, et assimiglia i numeri, et il canto de i salmi al mele, che il savio medico pone attorno all’orlo del vaso, acciò l’infermo beva la medicina amara.
Della scelta, et elettione de’ libri che si devono leggere à i scolari. Cap. XXXVIII.
Concludiamo adunque, come si cominciò à dir di sopra, che i libri de i scrittori Gentili, non si devono del tutto escludere dalle scuole christiane, ma però