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LIBRO

che l’habito sia anchora di non mediocre momento per rispetto de i costumi? certo più gravi et più maturi pensieri havrà un giovane, che si veda attorno un’habito lungo, et più si guardarà di far in publico alcuni gesti à i quali l’habito corto et libero in un certo modo ve lo invita, per il che giuditiosamente si ritiene pur anchora la toga in alcuna republica. Ma poi che l’uso, ò l’abuso commune hà ottenuto cosi, almeno non si vedessero ne gli habiti della nostra gioventù mille altre leggierezze, percioche oltra la immoderata pompa et lusso, et le foggie stravaganti de gli habiti che tutto dì si ritrovano, hora fuori di modo grandi, hora per contrario estremamente piccoli, è pur strana cosa veder un gentil’huomo nobile, vestito à guisa di buffone di cento colori et de’ più vivi et fiammeggianti che si trovino, come gialli, verdi, et simili, acciò più facilmente per le piazze, et per i luoghi publici siano veduti, et se ne movano le brigate à riso. Hor à queste, et molt’altre cose, saria necessario che provedesse l’autorità publica, tuttavia il nostro padre di famiglia vesta i figliuoli suoi in modo, che si conosca che sono di padre christiano, et che si ricordano di haver nel battesimo rinunciato al diavolo, et alle sue pompe; vestagli, massime quando sono usciti della prima fanciullezza, di colori più presto tendenti al bruno, che troppo chiari, honorevolmente però, et di buona materia, et siano i vestimenti ben fatti, si che non vi si scorga ne affettatione, ne sordidezza, ma una portatura mista di grave, et di leggiadro, che nasce dal vestire uniforme, schietto et simplice, ma però garbato, et non del tutto vile, et noi vediamo pure, che un gentil’ huomo non apparisce manco nobilmente vestito, quando veste di corrotto, che quando veste ne i modi ridicoli che habbiamo già detto. Et sopra tutto come altrove si è ricordato, non trapassi il padre di famiglia lo stato suo, et non contenda l’artefice co’l cittadino, ne questi co’l nobile nelle pompe, e inventioni vanissime, ma contendiamo tutti in amar Iddio, et operare con la sua gratia più virtuosamente.

Della honestà de gli habiti feminili, et in spetie del velo. Cap. XXV.

Se bene le cose dette di sopra quanto al vestir de gli huomini, si hanno anchora proportionatamente da intendere de gli habiti donneschi, nondimeno perche la modestia, et la honestà si richiede principalmente nelle donne, et perche gli abusi, et la licenza cresce ogni giorno maggiormente, per tanto mi par doverne dire alcuna cosa in particulare. È cosa molto indecente che le honeste madrone, portino le vesti loro cosi scollate, et