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TERZO. 134

regolati con buona cura circa l’uso del vino, et per ventura saria bene che per alquanti anni non ne bevessero, ma almeno non devono darsi loro a bere vini potenti, ne puri in alcun modo, ma temperatissimi, ilche molto più si deve intendere de i giovani, l’età de i quali essendo per se stessa molto accesa, ha bisogno di non accrescere, ma di sottrahere fomento al bollore del sangue giovanile.

Della sobrietà in spetie delle figliuole femine. Cap. XVI.

Ma sopra tutto è necessaria la sobrietà, et l’astinenza del vino nelle figliuole femine, lequali devono essere adornate di modestia, di silentio, et di castità, et nelle quali disdice molto lo haver nel viso un certo rossore infocato, che sole produrre il vino, et più le rende venerande una cotal pallidezza virginale, et gli occhi bassi, et l’andar grave, et il parlar non molto alto, et raro, che il correre quà, et là per casa, come impazzite, et fare altre leggierezze tali, che sovente sono cagionate dal vino. Si legge non solo ne gli historici pagani, ma in Tertulliano anchora antichissimo scrittore Christiano, che le antiche donne Romane, non bevevano vino, et se erano trovate in fallo, i mariti, et i congiunti le castigavano severamente, con quanta più ragione adunque richiederemo noi dalle donne christiane la sobrietà almeno, et la continenza? certo s’io non temessi d’esser tenuto troppo rigoroso, direi che una buona, et costumata zitella, non dovria bever vino, ò certo pochissimo, prima che ella se ne andasse à marito. Avvertà però il prudente padre, che non solo alla presenza sua i figliuoli, et le figliuole osservino la sobrietà, ma chiuda loro le strade, acciò occultamente per mezzo de i servitori, et delle ancille, ò in altro modo. non sia loro lecito di fare il contrario, ilche saria più dannoso, bevendo con maggiore avidità, et senza freno di quella vergogna, che si hà nel cospetto paterno, però è necessaria molta discretione, et secondo il proverbio non tirar troppo la corda acciò non si scavezzi, et sopratutto procurar che gli atti buoni naschino dall’intimo del cuore, per il timor di Dio, et per amor della virtù; et finalmente la istessa consuetudine buona, cominciata dalla età tenera che anchora non ha assaporato, ò per meglio dire, non ha imbevuto il vitio, farà più facile, et dilettevole l’operare, come s’è detto più volte.